Memorie della Rivoluzione

Biography & Memoir, Historical, Fiction & Literature
Cover of the book Memorie della Rivoluzione by Maximilien Robespierre, Placido Currò, Edizioni Il Grano
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Author: Maximilien Robespierre, Placido Currò ISBN: 9788899045067
Publisher: Edizioni Il Grano Publication: November 27, 2014
Imprint: Language: Italian
Author: Maximilien Robespierre, Placido Currò
ISBN: 9788899045067
Publisher: Edizioni Il Grano
Publication: November 27, 2014
Imprint:
Language: Italian

L'umanesimo rivoluzionario, nelle parole dell'Incorruttibile, doveva farsi etica della nobiltà umana, studio e azione; poteva credere nel genio umano e nelle sue creazioni, usare la forza e contrapporla alla brutalità delle condizioni e delle nature contingenti, della tradizione, dell'autorità, del dogma, del proibito, persino della morte. Fu fatica insistente tesa alle più alte forme dell'esistenza, intenzione ardita di imporre una società capace di desiderare la perfezione dei rapporti civili, di liberare l'uomo senza dimenticare completamente Dio ma credendo nell'opera della cultura, del diritto, dell'economia, della morale individuale e collettiva; fu volontà battagliera di dirigere i propri destini e idealizzarli, anche con la violenza. Il suo linguaggio, il suo linguaggio rivoluzionario, ha potuto parlare alle generazioni future proprio con la violenza delle sue anticipazioni, con la legittimità della forza al servizio di una giustizia sociale e civile creduta più fraterna …

Per molti l'anima della Rivoluzione, Maximilien Robespierre nasce ad Arras nel 1758. Fortemente influenzato dalla figura e dalle idee di Jean-Jacques Rousseau, avvocato nella città natia, partecipa alla vita letteraria della Francia illuminista e si fa notare da subito per le opinioni decisamente radicali. Eletto agli Stati Generali dal Terzo dell'Artois, partecipe convinto ai dibattiti della Costituente, diviene «l'animatore principale» del Club dei Giacobini. Difensore infuocato della causa democratica, dei ceti più umili, ostile alla guerra e all'inviolabilità del monarca, nell'agosto 1792 fa parte del Comune insurrezionale, ed è poi deputato alla Convenzione. Leader della Montagna, nelle sue intenzioni il governo rivoluzionario si sarebbe retto su una tenace svolta sociale a favore degli strati popolari, sul terrore e sulla virtù repubblicana. La congiura del 9 Termidoro e la ghigliottina mettevano fine alla sua esistenza.
 

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L'umanesimo rivoluzionario, nelle parole dell'Incorruttibile, doveva farsi etica della nobiltà umana, studio e azione; poteva credere nel genio umano e nelle sue creazioni, usare la forza e contrapporla alla brutalità delle condizioni e delle nature contingenti, della tradizione, dell'autorità, del dogma, del proibito, persino della morte. Fu fatica insistente tesa alle più alte forme dell'esistenza, intenzione ardita di imporre una società capace di desiderare la perfezione dei rapporti civili, di liberare l'uomo senza dimenticare completamente Dio ma credendo nell'opera della cultura, del diritto, dell'economia, della morale individuale e collettiva; fu volontà battagliera di dirigere i propri destini e idealizzarli, anche con la violenza. Il suo linguaggio, il suo linguaggio rivoluzionario, ha potuto parlare alle generazioni future proprio con la violenza delle sue anticipazioni, con la legittimità della forza al servizio di una giustizia sociale e civile creduta più fraterna …

Per molti l'anima della Rivoluzione, Maximilien Robespierre nasce ad Arras nel 1758. Fortemente influenzato dalla figura e dalle idee di Jean-Jacques Rousseau, avvocato nella città natia, partecipa alla vita letteraria della Francia illuminista e si fa notare da subito per le opinioni decisamente radicali. Eletto agli Stati Generali dal Terzo dell'Artois, partecipe convinto ai dibattiti della Costituente, diviene «l'animatore principale» del Club dei Giacobini. Difensore infuocato della causa democratica, dei ceti più umili, ostile alla guerra e all'inviolabilità del monarca, nell'agosto 1792 fa parte del Comune insurrezionale, ed è poi deputato alla Convenzione. Leader della Montagna, nelle sue intenzioni il governo rivoluzionario si sarebbe retto su una tenace svolta sociale a favore degli strati popolari, sul terrore e sulla virtù repubblicana. La congiura del 9 Termidoro e la ghigliottina mettevano fine alla sua esistenza.
 

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