Author: | Gaetano Mosca, Placido Currò, Saverio Di Bella | ISBN: | 9788899045111 |
Publisher: | Edizioni Il Grano | Publication: | March 11, 2015 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Gaetano Mosca, Placido Currò, Saverio Di Bella |
ISBN: | 9788899045111 |
Publisher: | Edizioni Il Grano |
Publication: | March 11, 2015 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Lungo tutta l'esperienza post-unitaria che conduce alle porte del Novecento, le politiche governative e amministrative alternatesi per tutto il quarantennio nel Mezzogiorno italiano ripropongono metodologie di intervento e orientamento che suscitano primariamente malcontento generalizzato e promuovono soprattutto l'utilizzo reazionario della criminalità a più largo spettro, legalizzando politicamente la pratica mafiosa e distorcendo le risultanze dell'allargamento parziale del sistema elettorale. Tendono maggiormente, cioè, a identificare poteri particolari di gruppi privilegiati dalla famigerata estrazione e connessioni gerarchiche a più alti poteri nazionali tramite non troppo ordinarie dinamiche partitiche che incrociano speculazioni sospette, fami affaristiche, corruzioni parlamentari, ombre bancarie, saccheggio di risorse, profitti illeciti e illeciti modi di affermazione.
È sotto questa luce che va riletto il testo di Mosca, sempre a cavallo, invero, tra denuncia e difesa di un ristretto gruppo di potere dagli intensi e contraddittori chiaroscuri. In appendice uno scritto di Pio La Torre sulle origini della mafia.
Parlamentare e accademico, giurista e storico delle dottrine politiche, Gaetano Mosca (Palermo 1858 - Roma 1941) ha insegnato a Torino, Milano e Roma e ha ottenuto i maggiori riconoscimenti per la teorizzazione della cosiddetta «classe politica». Alla importante carriera da parlamentare fa seguito una ricca produzione saggistica: Teorica dei governi e governo parlamentare (1884), Elementi di scienza politica (1896 e 1923), Stato liberale e stato sindacale (1825), Il problema sindacale (1825).
Lungo tutta l'esperienza post-unitaria che conduce alle porte del Novecento, le politiche governative e amministrative alternatesi per tutto il quarantennio nel Mezzogiorno italiano ripropongono metodologie di intervento e orientamento che suscitano primariamente malcontento generalizzato e promuovono soprattutto l'utilizzo reazionario della criminalità a più largo spettro, legalizzando politicamente la pratica mafiosa e distorcendo le risultanze dell'allargamento parziale del sistema elettorale. Tendono maggiormente, cioè, a identificare poteri particolari di gruppi privilegiati dalla famigerata estrazione e connessioni gerarchiche a più alti poteri nazionali tramite non troppo ordinarie dinamiche partitiche che incrociano speculazioni sospette, fami affaristiche, corruzioni parlamentari, ombre bancarie, saccheggio di risorse, profitti illeciti e illeciti modi di affermazione.
È sotto questa luce che va riletto il testo di Mosca, sempre a cavallo, invero, tra denuncia e difesa di un ristretto gruppo di potere dagli intensi e contraddittori chiaroscuri. In appendice uno scritto di Pio La Torre sulle origini della mafia.
Parlamentare e accademico, giurista e storico delle dottrine politiche, Gaetano Mosca (Palermo 1858 - Roma 1941) ha insegnato a Torino, Milano e Roma e ha ottenuto i maggiori riconoscimenti per la teorizzazione della cosiddetta «classe politica». Alla importante carriera da parlamentare fa seguito una ricca produzione saggistica: Teorica dei governi e governo parlamentare (1884), Elementi di scienza politica (1896 e 1923), Stato liberale e stato sindacale (1825), Il problema sindacale (1825).