Author: | Giovanni Ballarini | ISBN: | 9788898823208 |
Publisher: | TARKA | Publication: | November 27, 2018 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Giovanni Ballarini |
ISBN: | 9788898823208 |
Publisher: | TARKA |
Publication: | November 27, 2018 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Un antico proverbio, pare cinese, afferma che il principio della saggezza sta nel dare alle cose il loro giusto nome. Uncompito non facile e che, soprattutto oggi, parte dalcercare di conoscere come i nomi – anche deglialimenti e cibi – siano nati e si siano formati. Di questo,almeno in parte, si tenta di dare conto nelle pagine dellibro, dove sono considerati vari aspetti di parole edetti che riguardano gli alimenti e le lorotrasformazioni in cibi e bevande, dopo averliraggruppati secondo un criterio di uso o di affinità.Non solo si è cercata l’origine del nome,ma si sonoanche considerati alcuni aspetti di vita reale, o soltantosperata e sognata.
A tavola non solo si mangia,ma si parla e soprattutto si conversa e questo accadeva anche quando, come nei monasteri, vigeva la regola del silenzio. Un silenzio che non era interrotto dal muto linguaggio dei segni, quando le parole erano sostituite da gesti, e ad esempio un rapido guizzare della mano indicava il pesce, e così per tante altre parole di un eloquente modo d’esprimersi con simboli. Le parole della tavola non è un trattato di una più o meno arida,ma per alcuni interessante, etimologia,ma una raccolta più o meno casuale, come avviene a tavola, di brevi discorsi perduti o soltanto dimenticati, di un certo rilievo anche per un’identità alimentare che stiamo perdendo. Un’occasione anche per ricordare antiche conoscenze e dare significato a gesti, abitudini e riti della tavola molto spesso divenuti estranei e dei quali molti non conoscono l’origine e il significato recondito.
Un antico proverbio, pare cinese, afferma che il principio della saggezza sta nel dare alle cose il loro giusto nome. Uncompito non facile e che, soprattutto oggi, parte dalcercare di conoscere come i nomi – anche deglialimenti e cibi – siano nati e si siano formati. Di questo,almeno in parte, si tenta di dare conto nelle pagine dellibro, dove sono considerati vari aspetti di parole edetti che riguardano gli alimenti e le lorotrasformazioni in cibi e bevande, dopo averliraggruppati secondo un criterio di uso o di affinità.Non solo si è cercata l’origine del nome,ma si sonoanche considerati alcuni aspetti di vita reale, o soltantosperata e sognata.
A tavola non solo si mangia,ma si parla e soprattutto si conversa e questo accadeva anche quando, come nei monasteri, vigeva la regola del silenzio. Un silenzio che non era interrotto dal muto linguaggio dei segni, quando le parole erano sostituite da gesti, e ad esempio un rapido guizzare della mano indicava il pesce, e così per tante altre parole di un eloquente modo d’esprimersi con simboli. Le parole della tavola non è un trattato di una più o meno arida,ma per alcuni interessante, etimologia,ma una raccolta più o meno casuale, come avviene a tavola, di brevi discorsi perduti o soltanto dimenticati, di un certo rilievo anche per un’identità alimentare che stiamo perdendo. Un’occasione anche per ricordare antiche conoscenze e dare significato a gesti, abitudini e riti della tavola molto spesso divenuti estranei e dei quali molti non conoscono l’origine e il significato recondito.