Author: | Marco De Martin | ISBN: | 9788849291674 |
Publisher: | Gangemi Editore | Publication: | January 3, 2016 |
Imprint: | Gangemi Editore | Language: | Italian |
Author: | Marco De Martin |
ISBN: | 9788849291674 |
Publisher: | Gangemi Editore |
Publication: | January 3, 2016 |
Imprint: | Gangemi Editore |
Language: | Italian |
Di fronte ai forti orientamenti della società contemporanea verso un'architettura sempre più artistica, spettacolare e apparentemente svincolata dalle cure per la coerenza funzionale, economica e simbolica, che distrae il progettista dall'essenziale e lo rende disattento ai problemi di efficienza del proprio progetto, di rendimento globale della sua opera, l'autore sostiene che possa ancora esistere ed essere coerentemente e significativamente praticato un metodo di progettazione moderno, scientificamente fondato, nel quale, ad ogni passo dell'ideazione e dello sviluppo, l'architetto sia in grado di valutare distintamente e razionalmente il rendimento delle sue scelte in tutti i momenti in cui esse prendono forma, dipanando distintamente sul tavolo dello logica ciò che costituisce il grumo sintetico e apparentemente inestricabile dell'intuizione progettuale. Il campo prescelto è il progetto per la residenza, considerata come risposta ai fondamentali bisogni primari dell'uomo di cui occorre mettere a punto il concetto di rendimento rispetto alle esigenze culturali degli utilizzatori, alla qualità tecnico-prestazionale ed economica, al rapporto con il luogo, al rapporto tra innovazione e tradizione, al concetto di tipo edilizio. Una concezione che cambia sostanzialmente l'attuale, diffusa auto-rappresentazione dell'architetto come libero artista, richiamandolo alle origini e alle ragioni del suo mestiere, le quali, peraltro, comprendono, per statuto, la sintesi simbolico-estetica. Lo scritto termina con una sperimentazione: l'applicazione degli elementi di metodo elaborati nel testo al confronto fra due opere di edilizia popolare realizzate nel territorio di Genova da due eminenti architetti italiani, in tempi molto diversi ma in un ambiente affine, qualificato dal rapporto fra la spettacolare morfologia montana dell'Appennino ligure e l'orizzonte marino: il complesso di Forte Quezzi di Luigi Carlo Daneri e quello di Genova Quarto di Gianfranco Caniggia. Marco De Martin (Genova 1971), architetto, è dottore di ricerca in Composizione Architettonica. Da alcuni anni ha focalizzato l'attività di ricerca sull'analisi tipo-morfologica dell'ambiente antropizzato come strumento operativo per il progetto d'architettura della città contemporanea. Collabora come docente a contratto, con la Facoltà di Architettura "L. Quaroni" dell'Università di Roma "La Sapienza" e con la Facoltà di Ingegneria dell'Università del Molise. Svolge, inoltre, attività professionale nel campo della progettazione architettonica, con particolare riferimento al tema della residenza.
Di fronte ai forti orientamenti della società contemporanea verso un'architettura sempre più artistica, spettacolare e apparentemente svincolata dalle cure per la coerenza funzionale, economica e simbolica, che distrae il progettista dall'essenziale e lo rende disattento ai problemi di efficienza del proprio progetto, di rendimento globale della sua opera, l'autore sostiene che possa ancora esistere ed essere coerentemente e significativamente praticato un metodo di progettazione moderno, scientificamente fondato, nel quale, ad ogni passo dell'ideazione e dello sviluppo, l'architetto sia in grado di valutare distintamente e razionalmente il rendimento delle sue scelte in tutti i momenti in cui esse prendono forma, dipanando distintamente sul tavolo dello logica ciò che costituisce il grumo sintetico e apparentemente inestricabile dell'intuizione progettuale. Il campo prescelto è il progetto per la residenza, considerata come risposta ai fondamentali bisogni primari dell'uomo di cui occorre mettere a punto il concetto di rendimento rispetto alle esigenze culturali degli utilizzatori, alla qualità tecnico-prestazionale ed economica, al rapporto con il luogo, al rapporto tra innovazione e tradizione, al concetto di tipo edilizio. Una concezione che cambia sostanzialmente l'attuale, diffusa auto-rappresentazione dell'architetto come libero artista, richiamandolo alle origini e alle ragioni del suo mestiere, le quali, peraltro, comprendono, per statuto, la sintesi simbolico-estetica. Lo scritto termina con una sperimentazione: l'applicazione degli elementi di metodo elaborati nel testo al confronto fra due opere di edilizia popolare realizzate nel territorio di Genova da due eminenti architetti italiani, in tempi molto diversi ma in un ambiente affine, qualificato dal rapporto fra la spettacolare morfologia montana dell'Appennino ligure e l'orizzonte marino: il complesso di Forte Quezzi di Luigi Carlo Daneri e quello di Genova Quarto di Gianfranco Caniggia. Marco De Martin (Genova 1971), architetto, è dottore di ricerca in Composizione Architettonica. Da alcuni anni ha focalizzato l'attività di ricerca sull'analisi tipo-morfologica dell'ambiente antropizzato come strumento operativo per il progetto d'architettura della città contemporanea. Collabora come docente a contratto, con la Facoltà di Architettura "L. Quaroni" dell'Università di Roma "La Sapienza" e con la Facoltà di Ingegneria dell'Università del Molise. Svolge, inoltre, attività professionale nel campo della progettazione architettonica, con particolare riferimento al tema della residenza.