Come sfasciare un paese in sette mosse

La via che porta dal populismo alla dittatura

Nonfiction, Social & Cultural Studies, Social Science, Sociology, Political Science
Cover of the book Come sfasciare un paese in sette mosse by Ece Temelkuran, Bollati Boringhieri
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Author: Ece Temelkuran ISBN: 9788833933184
Publisher: Bollati Boringhieri Publication: May 2, 2019
Imprint: Bollati Boringhieri Language: Italian
Author: Ece Temelkuran
ISBN: 9788833933184
Publisher: Bollati Boringhieri
Publication: May 2, 2019
Imprint: Bollati Boringhieri
Language: Italian

Ece Temelkuran è una delle voci politiche europee più influenti del momento.

«Visionario, terribilmente familiare. Una lettura fondamentale per chiunque abiti sul pianeta Terra. »
Andrew Sean Green, premio Pulitzer

Turca, vive in esilio dopo aver visto il suo paese sgretolarsi sotto l’onda d’urto del regime sanguinario di Erdoğan. Da questa sua traumatica esperienza ha deciso di partire per denunciare in che modo una nazione possa, in breve tempo, scivolare nel baratro della dittatura.

I passaggi salienti che hanno condotto la Turchia al suo deprecabile e sanguinoso stato attuale sono ben riconoscibili in tutto il mondo e sono una costante della politica contemporanea in moltissime nazioni, compresa la nostra. Le «mosse» per sfasciare un paese sono le stesse ovunque.

  1. Crea un movimento (si badi bene, non un «partito», ma un «movimento», al limite una «lega»);

  2. Disgrega la logica, spargi il terrore nella comunicazione;

  3. Abolisci la vergogna: essere immorali è «figo» nel mondo della post-verità;

  4. Smantella i meccanismi giudiziari e politici;

  5. Progetta i tuoi cittadini e le tue cittadine ideali;

  6. Lascia che ridano dell’orrore;

  7. Costruisci il tuo paese.

Dove siamo arrivati in Italia? Forse al punto 4? Siamo già al 5? A che punto è la Gran Bretagna della Brexit e di Nigel Farage? E la Russia di Putin? L’Ungheria di Orbán? Gli Stati Uniti di Trump? Perché una cosa si comprende amaramente bene, leggendo queste pagine appassionate: il percorso è sempre lo stesso, inizia senza allarmare, ma poi procede sempre, inesorabile, verso il punto nel quale ci si accorge che ormai la democrazia è svanita. I populisti, in crescita in tutto il mondo, fanno più o meno gli stessi discorsi ovunque. Li fanno a nome delle «persone perbene», del «popolo», sottintendendo così che chi non li appoggia non fa davvero parte del popolo, quindi è un «nemico interno».

Come sfasciare un paese in sette mosse è un appassionato appello al mondo: fate attenzione – ci dice Temelkuran – il populismo e il nazionalismo non marciano trionfalmente verso il governo, ci strisciano dentro di nascosto. Bisogna essere vigili più che mai o ce li ritroveremo in casa senza accorgercene fino al punto d’arrivo finale: la dittatura.

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Ece Temelkuran è una delle voci politiche europee più influenti del momento.

«Visionario, terribilmente familiare. Una lettura fondamentale per chiunque abiti sul pianeta Terra. »
Andrew Sean Green, premio Pulitzer

Turca, vive in esilio dopo aver visto il suo paese sgretolarsi sotto l’onda d’urto del regime sanguinario di Erdoğan. Da questa sua traumatica esperienza ha deciso di partire per denunciare in che modo una nazione possa, in breve tempo, scivolare nel baratro della dittatura.

I passaggi salienti che hanno condotto la Turchia al suo deprecabile e sanguinoso stato attuale sono ben riconoscibili in tutto il mondo e sono una costante della politica contemporanea in moltissime nazioni, compresa la nostra. Le «mosse» per sfasciare un paese sono le stesse ovunque.

  1. Crea un movimento (si badi bene, non un «partito», ma un «movimento», al limite una «lega»);

  2. Disgrega la logica, spargi il terrore nella comunicazione;

  3. Abolisci la vergogna: essere immorali è «figo» nel mondo della post-verità;

  4. Smantella i meccanismi giudiziari e politici;

  5. Progetta i tuoi cittadini e le tue cittadine ideali;

  6. Lascia che ridano dell’orrore;

  7. Costruisci il tuo paese.

Dove siamo arrivati in Italia? Forse al punto 4? Siamo già al 5? A che punto è la Gran Bretagna della Brexit e di Nigel Farage? E la Russia di Putin? L’Ungheria di Orbán? Gli Stati Uniti di Trump? Perché una cosa si comprende amaramente bene, leggendo queste pagine appassionate: il percorso è sempre lo stesso, inizia senza allarmare, ma poi procede sempre, inesorabile, verso il punto nel quale ci si accorge che ormai la democrazia è svanita. I populisti, in crescita in tutto il mondo, fanno più o meno gli stessi discorsi ovunque. Li fanno a nome delle «persone perbene», del «popolo», sottintendendo così che chi non li appoggia non fa davvero parte del popolo, quindi è un «nemico interno».

Come sfasciare un paese in sette mosse è un appassionato appello al mondo: fate attenzione – ci dice Temelkuran – il populismo e il nazionalismo non marciano trionfalmente verso il governo, ci strisciano dentro di nascosto. Bisogna essere vigili più che mai o ce li ritroveremo in casa senza accorgercene fino al punto d’arrivo finale: la dittatura.

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