Author: | Federigo Tozzi | ISBN: | 9788899214807 |
Publisher: | KKIEN Publ. Int. | Publication: | November 12, 2015 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Federigo Tozzi |
ISBN: | 9788899214807 |
Publisher: | KKIEN Publ. Int. |
Publication: | November 12, 2015 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
La storia di tre fratelli, librai sulla via del dissolvimento economico e ormai incapaci di agire al tramonto della loro fortuna commerciale, viene mirabilmente descritta da Tozzi e l’eterno problema del bene e del male, così vivo nei romanzi russi e in particolare in Dostoevskij, è recepito dallo scrittore con uno stile aderente alla realtà e una lingua schietta e ‘regionale’ quale emerge dalla forza dei dialoghi. I tre fratelli Gambi vengono presentati come uomini in frantumi, che manifestano il medesimo sentimento della vita e la stessa situazione psichica: quella dell’uomo «a cui è stata asportata la potenza di mordere nel pieno della realtà». In questo modo, Tozzi racconta la presa di coscienza del fallimento di quelle certezze su cui potevano reggersi le cose e i valori nei secoli passati, trasponendo nel tipo letterario dell’inetto la crisi dell’individuo in rapporto a se stesso e agli altri, accogliendo le influenze dei modelli rappresentati da Kafka, Svevo e Dostoevskij. La cifra che ci rende contemporaneo questo romanzo, «compagno di strada in un crepuscolo di apocalisse», è rappresentato dall’assenza dell’amore che diviene «cartina di tornasole» della solitudine dell’uomo, il quale «ha subito l’amputazione delle sfere di responsabilità sentimentale e sociale e compie le sue azioni di adulto a livello di bambino». In questo senso, Tre croci parla anche all’Italia di oggi, in un’epoca dove gli scandali e la disonestà dettata dagli interessi individuali, dietro un falso perbenismo, sono all’ordine del giorno. Così che, al di là dell’apparente nudità dei fatti, il lettore è sollecitato a interrogarsi sul problema del male come «non risarcibile mistero doloroso» in rapporto alle sue estreme conseguenze e in una prospettiva non solamente terrena. Scoprendo il volto più angosciante dell’uomo quando, per dirla con Pirandello, «il vuoto interno si allarga».
La storia di tre fratelli, librai sulla via del dissolvimento economico e ormai incapaci di agire al tramonto della loro fortuna commerciale, viene mirabilmente descritta da Tozzi e l’eterno problema del bene e del male, così vivo nei romanzi russi e in particolare in Dostoevskij, è recepito dallo scrittore con uno stile aderente alla realtà e una lingua schietta e ‘regionale’ quale emerge dalla forza dei dialoghi. I tre fratelli Gambi vengono presentati come uomini in frantumi, che manifestano il medesimo sentimento della vita e la stessa situazione psichica: quella dell’uomo «a cui è stata asportata la potenza di mordere nel pieno della realtà». In questo modo, Tozzi racconta la presa di coscienza del fallimento di quelle certezze su cui potevano reggersi le cose e i valori nei secoli passati, trasponendo nel tipo letterario dell’inetto la crisi dell’individuo in rapporto a se stesso e agli altri, accogliendo le influenze dei modelli rappresentati da Kafka, Svevo e Dostoevskij. La cifra che ci rende contemporaneo questo romanzo, «compagno di strada in un crepuscolo di apocalisse», è rappresentato dall’assenza dell’amore che diviene «cartina di tornasole» della solitudine dell’uomo, il quale «ha subito l’amputazione delle sfere di responsabilità sentimentale e sociale e compie le sue azioni di adulto a livello di bambino». In questo senso, Tre croci parla anche all’Italia di oggi, in un’epoca dove gli scandali e la disonestà dettata dagli interessi individuali, dietro un falso perbenismo, sono all’ordine del giorno. Così che, al di là dell’apparente nudità dei fatti, il lettore è sollecitato a interrogarsi sul problema del male come «non risarcibile mistero doloroso» in rapporto alle sue estreme conseguenze e in una prospettiva non solamente terrena. Scoprendo il volto più angosciante dell’uomo quando, per dirla con Pirandello, «il vuoto interno si allarga».