Author: | Marnia Lazreg | ISBN: | 9788865760765 |
Publisher: | Il Saggiatore | Publication: | January 31, 2011 |
Imprint: | Il Saggiatore | Language: | Italian |
Author: | Marnia Lazreg |
ISBN: | 9788865760765 |
Publisher: | Il Saggiatore |
Publication: | January 31, 2011 |
Imprint: | Il Saggiatore |
Language: | Italian |
Sottile, spesso, ruvido, morbido. Nero, azzurro, bianco. Può somigliare a un lungo spolverino, o adagiarsi sulle spalle, come nella Velata di Raffaello. Il velo, un pezzo di stoffa, scatena controversie apocalittiche. Assurge a simbolo ambiguo. Viene denigrato, addirittura vietato, in base a istanze femministe, maschiliste, secolariste, nonché bandito, imposto, tollerato nelle culture cristiane e musulmane. Chi lo indossa per modestia, chi per evitare molestie, chi per affermare la propria identità, chi per convinzione e fede, chi per moda. E chi non lo porta, per sottrarsi a isolamento e sottomissione. Attraverso le storie di Assia, Fatima, Amina e Qama, e Anissa, la sociologa Marnia Lazreg scrive cinque lettere alle donne musulmane, illustrando con rigore le ragioni pro e contro il velo, e ricostruendo con lucidità le manifestazioni del velo nella storia e nelle forme di vita. Nella prefazione Concita De Gregorio e Nicla Vassallo, invece, riflettono sui tanti veli, reali e metaforici, per comprenderne i significati e gli utilizzi propri e impropri in un mondo in cui gli esseri umani si pongono su piani diversi per diverse appartenenze. Donne e uomini, dunque. Ma spesso donne velate, donne svelate, donne umiliate, donne orgogliose, donne che rifiutano la chirurgia estetica e donne che l'agognano, donne infibulate, donne abusate, donne anoressiche, donne odiate, donne amate, donne nude, donne belle, donne intelligenti, donne che tacciono e donne che parlano, donne che si ribellano.
Sottile, spesso, ruvido, morbido. Nero, azzurro, bianco. Può somigliare a un lungo spolverino, o adagiarsi sulle spalle, come nella Velata di Raffaello. Il velo, un pezzo di stoffa, scatena controversie apocalittiche. Assurge a simbolo ambiguo. Viene denigrato, addirittura vietato, in base a istanze femministe, maschiliste, secolariste, nonché bandito, imposto, tollerato nelle culture cristiane e musulmane. Chi lo indossa per modestia, chi per evitare molestie, chi per affermare la propria identità, chi per convinzione e fede, chi per moda. E chi non lo porta, per sottrarsi a isolamento e sottomissione. Attraverso le storie di Assia, Fatima, Amina e Qama, e Anissa, la sociologa Marnia Lazreg scrive cinque lettere alle donne musulmane, illustrando con rigore le ragioni pro e contro il velo, e ricostruendo con lucidità le manifestazioni del velo nella storia e nelle forme di vita. Nella prefazione Concita De Gregorio e Nicla Vassallo, invece, riflettono sui tanti veli, reali e metaforici, per comprenderne i significati e gli utilizzi propri e impropri in un mondo in cui gli esseri umani si pongono su piani diversi per diverse appartenenze. Donne e uomini, dunque. Ma spesso donne velate, donne svelate, donne umiliate, donne orgogliose, donne che rifiutano la chirurgia estetica e donne che l'agognano, donne infibulate, donne abusate, donne anoressiche, donne odiate, donne amate, donne nude, donne belle, donne intelligenti, donne che tacciono e donne che parlano, donne che si ribellano.