Considerate fra i capolavori letterari di Jean-Jacques Rousseau, le Fantasticherie del viandante solitario sono state a lungo guardate con sospetto dai filosofi. La solitudine e il ripiegamento in se stessi, esaltati sin dal titolo del tormentato diario intimo, sembrano contraddire il disegno politico alla base del pensiero dell’autore, opponendo il modello antropologico dell’uomo solitario a quello del cittadino. Il volume approfondisce in modo organico la riflessione filosofica del promeneur solitaire, concentrando l’attenzione proprio sul rapporto che si stabilisce tra la fantasticheria e l’elaborazione politico-morale, tra la libertà evanescente del sogno e la necessità concreta di agire nel mondo.
Considerate fra i capolavori letterari di Jean-Jacques Rousseau, le Fantasticherie del viandante solitario sono state a lungo guardate con sospetto dai filosofi. La solitudine e il ripiegamento in se stessi, esaltati sin dal titolo del tormentato diario intimo, sembrano contraddire il disegno politico alla base del pensiero dell’autore, opponendo il modello antropologico dell’uomo solitario a quello del cittadino. Il volume approfondisce in modo organico la riflessione filosofica del promeneur solitaire, concentrando l’attenzione proprio sul rapporto che si stabilisce tra la fantasticheria e l’elaborazione politico-morale, tra la libertà evanescente del sogno e la necessità concreta di agire nel mondo.