La dottrina dello Stato e la sua crisi

Problemi e prospettive

Nonfiction, Reference & Language, Law, Constitutional, Religion & Spirituality, Philosophy, Political
Cover of the book La dottrina dello Stato e la sua crisi by Agostino Carrino, Mucchi Editore
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Agostino Carrino ISBN: 9788870006780
Publisher: Mucchi Editore Publication: June 25, 2015
Imprint: Language: Italian
Author: Agostino Carrino
ISBN: 9788870006780
Publisher: Mucchi Editore
Publication: June 25, 2015
Imprint:
Language: Italian

Introdotta nelle Facoltà di Scienze Politiche in epoca fascista, la Dottrina dello Stato ha poi subito l’affronto di essere definita una disciplina politicamente segnata. In realtà, le sue origini riportano alla statistica del Settecento e, specialmente, al dibattito che nella Germania bismarckiana esplose dopo la fondazione dell’Impero. Cosa è ‘Stato’ nel momento in cui gli antichi regni cedono il passo alla Prussia che si fa Impero?
Può esistere uno Stato senza sovranità? E qual è il rapporto tra Stato e diritto? Subisce anche lo Stato gli effetti delle trasformazioni sociali in un’epoca di conflitti di classe? Come influisce la tecnica sui rapporti di potere tradizionali? La centralità di questi interrogativi è evidente; non è un caso che tra le più significative dottrine dello Stato debbano essere ricordate quelle di tre tra i più importanti giuristi della Germania tra Kaiserreich e Weimarer Reichsverfassung: Jellinek, Kelsen, Heller. Ma la dottrina dello Stato richiamava due altre tematiche, quella del rapporto tra centro e periferie (così nella concezione municipalista di Preuß, seguace liberale di Gierke) e quella della costituzione e del suo significato, tanto che non a caso, talvolta, essa poteva apparire nelle vesti di una ‘dottrina della costituzione’, come nel caso di Schmitt, Fraenkel, Smend, Leibholz, Thoma. Su quest’orizzonte, la Dottrina dello Stato è centrale. Lo è anche oggi, nell’epoca della ‘morte dello Stato’, della globalizzazione, delle unioni sovranazionali? Questo saggio vuol accennare una risposta, rappresentando al tempo stesso un pladoyer per la disciplina.
Lo Stato non solo non è morto, pur dovendosene rivisitare le funzioni, ma non è morta nemmeno la sovranità, se interpretata come relativa e non assoluta. Ancor più: solo uno Stato ‘forte’ (ed un conseguente senso dello Stato) può garantire una vita democratica non effimera, una libertà non astratta e una garanzia concreta dei diritti dei singoli.

View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart

Introdotta nelle Facoltà di Scienze Politiche in epoca fascista, la Dottrina dello Stato ha poi subito l’affronto di essere definita una disciplina politicamente segnata. In realtà, le sue origini riportano alla statistica del Settecento e, specialmente, al dibattito che nella Germania bismarckiana esplose dopo la fondazione dell’Impero. Cosa è ‘Stato’ nel momento in cui gli antichi regni cedono il passo alla Prussia che si fa Impero?
Può esistere uno Stato senza sovranità? E qual è il rapporto tra Stato e diritto? Subisce anche lo Stato gli effetti delle trasformazioni sociali in un’epoca di conflitti di classe? Come influisce la tecnica sui rapporti di potere tradizionali? La centralità di questi interrogativi è evidente; non è un caso che tra le più significative dottrine dello Stato debbano essere ricordate quelle di tre tra i più importanti giuristi della Germania tra Kaiserreich e Weimarer Reichsverfassung: Jellinek, Kelsen, Heller. Ma la dottrina dello Stato richiamava due altre tematiche, quella del rapporto tra centro e periferie (così nella concezione municipalista di Preuß, seguace liberale di Gierke) e quella della costituzione e del suo significato, tanto che non a caso, talvolta, essa poteva apparire nelle vesti di una ‘dottrina della costituzione’, come nel caso di Schmitt, Fraenkel, Smend, Leibholz, Thoma. Su quest’orizzonte, la Dottrina dello Stato è centrale. Lo è anche oggi, nell’epoca della ‘morte dello Stato’, della globalizzazione, delle unioni sovranazionali? Questo saggio vuol accennare una risposta, rappresentando al tempo stesso un pladoyer per la disciplina.
Lo Stato non solo non è morto, pur dovendosene rivisitare le funzioni, ma non è morta nemmeno la sovranità, se interpretata come relativa e non assoluta. Ancor più: solo uno Stato ‘forte’ (ed un conseguente senso dello Stato) può garantire una vita democratica non effimera, una libertà non astratta e una garanzia concreta dei diritti dei singoli.

More books from Mucchi Editore

Cover of the book Siciliani ultimi? by Agostino Carrino
Cover of the book Il diritto penale come etica pubblica by Agostino Carrino
Cover of the book Il Re della Repubblica by Agostino Carrino
Cover of the book Foucault interprete di Nietzsche by Agostino Carrino
Cover of the book Lezioni Magistrali di Diritto Costituzionale I by Agostino Carrino
Cover of the book Teoria del diritto by Agostino Carrino
Cover of the book Diritto Costituzionale by Agostino Carrino
Cover of the book Tra poesia e physiologia. by Agostino Carrino
Cover of the book Interpretazione e crisi delle fonti by Agostino Carrino
Cover of the book Pragmatica giuridica by Agostino Carrino
Cover of the book Ripensare l'età dei diritti by Agostino Carrino
Cover of the book Ecologia Esistenza Lavoro by Agostino Carrino
Cover of the book L'arte per diritto by Agostino Carrino
Cover of the book Interpretazione e tributi by Agostino Carrino
Cover of the book Disaccordi interpretativi profondi by Agostino Carrino
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy