Della verità non possiamo disfarci. Ad affermarlo è una filosofa che più di altri ha saputo entrare nel vivo di un dibattito attualissimo, grazie al quale la verità è tornata nuovamente al centro della scena, dopo la marginalità riservatale da una parte consistente della filosofia del Novecento. A Franca D'Agostini riesce con naturalezza l'operazione filosofica per eccellenza: familiarizzarci con ogni piega logica, significato teorico, uso e abuso di un concetto che è acquattato nel nostro pensiero e cattura tutto ciò che diciamo. Perché la «stranezza» della verità è quella di un concetto fragile e delicato, ma che appartiene alle strutture di base della conoscenza e della vita associata, e orienta i nostri ragionamenti nella pratica quotidiana. Collocata tra realtà e linguaggio, è il segno invisibile dell'accordo tra i due piani, e la pensiamo sempre insieme alla sua violazione. Una nozione dunque di particolare rilievo proprio in democrazia, un contesto politico in cui chiunque può dire a un altro, fosse pure ricco e potente: «questo non è vero». E i malesseri della nostra sfera pubblica dimostrano quanto le idee chiare sulla nozione di verità siano condizione imprescindibile per una vera democrazia della ragione.
Della verità non possiamo disfarci. Ad affermarlo è una filosofa che più di altri ha saputo entrare nel vivo di un dibattito attualissimo, grazie al quale la verità è tornata nuovamente al centro della scena, dopo la marginalità riservatale da una parte consistente della filosofia del Novecento. A Franca D'Agostini riesce con naturalezza l'operazione filosofica per eccellenza: familiarizzarci con ogni piega logica, significato teorico, uso e abuso di un concetto che è acquattato nel nostro pensiero e cattura tutto ciò che diciamo. Perché la «stranezza» della verità è quella di un concetto fragile e delicato, ma che appartiene alle strutture di base della conoscenza e della vita associata, e orienta i nostri ragionamenti nella pratica quotidiana. Collocata tra realtà e linguaggio, è il segno invisibile dell'accordo tra i due piani, e la pensiamo sempre insieme alla sua violazione. Una nozione dunque di particolare rilievo proprio in democrazia, un contesto politico in cui chiunque può dire a un altro, fosse pure ricco e potente: «questo non è vero». E i malesseri della nostra sfera pubblica dimostrano quanto le idee chiare sulla nozione di verità siano condizione imprescindibile per una vera democrazia della ragione.