Il poeta-pittore Andrea Sperelli, protagonista del romanzo, è il primo alter ego di D’Annunzio, e indubbiamente il più significativo: incarna una raffinata sensibilità, scettica e cinica, carica di civiltà e insieme di corruzione, che agisce secondo l’istanza estetica di vivere per il piacere e paga un duro scotto per la sua resa incondizionata ai sensi. Libro apparentemente privo di azione, in cui tutto sembra accadere nella mente del protagonista, modernamente sospesa tra aspettazione e memoria, Il piacere ha una svolta narrativa cruciale nel lapsus mentale e linguistico del protagonista che, mentre abbraccia la donna virtuosa e dolente che ha sedotto, pensa alla perduta e appassionata amante finendo per pronunciare il nome sbagliato.
Il poeta-pittore Andrea Sperelli, protagonista del romanzo, è il primo alter ego di D’Annunzio, e indubbiamente il più significativo: incarna una raffinata sensibilità, scettica e cinica, carica di civiltà e insieme di corruzione, che agisce secondo l’istanza estetica di vivere per il piacere e paga un duro scotto per la sua resa incondizionata ai sensi. Libro apparentemente privo di azione, in cui tutto sembra accadere nella mente del protagonista, modernamente sospesa tra aspettazione e memoria, Il piacere ha una svolta narrativa cruciale nel lapsus mentale e linguistico del protagonista che, mentre abbraccia la donna virtuosa e dolente che ha sedotto, pensa alla perduta e appassionata amante finendo per pronunciare il nome sbagliato.