Author: | Antonello Angioni | ISBN: | 9788873568209 |
Publisher: | Condaghes | Publication: | February 8, 2015 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Antonello Angioni |
ISBN: | 9788873568209 |
Publisher: | Condaghes |
Publication: | February 8, 2015 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
ttraverso la tecnica del racconto, il libro narra le vicende accadute a Cagliari dal 1535 al 1571. In questo arco di tempo – che, con riguardo ai fatti d’arme, va dalla spedizione di Tunisi alla battaglia di Lepanto – la città fu teatro di aspre lotte e tragici avvenimenti che videro contrapposti due personaggi di notevole levatura: Salvatore Aymerich e Sigismondo Arquer.
Il primo, di stirpe nobilissima e di mirabili attitudini combattive, rappresentava gli interessi e le aspirazioni della feudalità sarda. Il secondo, nella sua veste di avvocato fiscale, l’affermazione di sovranità dello Stato moderno che passava attraverso l’opera di unificazione amministrativa e di accentramento del potere politico. La lotta sarà senza esclusione di colpi e l’Arquer finirà i suoi giorni a Toledo, sul rogo dell’Inquisizione.
Il racconto, scritto con puntigliosa aderenza alle carte d’archivio, ma anche col piglio del narratore che lavora sui personaggi cercando di non imbalsamarli nella prosa, si presenta di facile lettura e di forte presa emotiva per le tematiche trattate. L’autore utilizza un linguaggio semplice e accessibile e, al tempo stesso, salvaguarda la scientificità dei contenuti e il rigore formale: uno stile secco che evidenzia la capacità di mantenere alta – dalla prima all’ultima pagina – sia la tensione stilistica che la godibilità del narrato.
ttraverso la tecnica del racconto, il libro narra le vicende accadute a Cagliari dal 1535 al 1571. In questo arco di tempo – che, con riguardo ai fatti d’arme, va dalla spedizione di Tunisi alla battaglia di Lepanto – la città fu teatro di aspre lotte e tragici avvenimenti che videro contrapposti due personaggi di notevole levatura: Salvatore Aymerich e Sigismondo Arquer.
Il primo, di stirpe nobilissima e di mirabili attitudini combattive, rappresentava gli interessi e le aspirazioni della feudalità sarda. Il secondo, nella sua veste di avvocato fiscale, l’affermazione di sovranità dello Stato moderno che passava attraverso l’opera di unificazione amministrativa e di accentramento del potere politico. La lotta sarà senza esclusione di colpi e l’Arquer finirà i suoi giorni a Toledo, sul rogo dell’Inquisizione.
Il racconto, scritto con puntigliosa aderenza alle carte d’archivio, ma anche col piglio del narratore che lavora sui personaggi cercando di non imbalsamarli nella prosa, si presenta di facile lettura e di forte presa emotiva per le tematiche trattate. L’autore utilizza un linguaggio semplice e accessibile e, al tempo stesso, salvaguarda la scientificità dei contenuti e il rigore formale: uno stile secco che evidenzia la capacità di mantenere alta – dalla prima all’ultima pagina – sia la tensione stilistica che la godibilità del narrato.