Author: | Federico Mello | ISBN: | 9788827585320 |
Publisher: | Imprimatur | Publication: | March 27, 2018 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Federico Mello |
ISBN: | 9788827585320 |
Publisher: | Imprimatur |
Publication: | March 27, 2018 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
«Solo Dio sa cosa Facebook sta
facendo al cervello dei nostri figli».
Sean Parker,
ex presidente di Facebook
Quanto siamo liberi quando andiamo su Facebook? Siamo noi che ci colleghiamo al nostro profilo o è Facebook che si collega di continuo al nostro cervello?
Condividiamo un pensiero, una foto, un like, la battuta di un amico o commentiamo un messaggio politico, perché abbiamo desiderio di farlo o perché siamo in mano a una piattaforma progettata, aggiornata, testata e migliorata costantemente per spingerci verso questi precisi comportamenti? Facebook ci vuole produttivi al massimo, il più attivi possibile. Perché? E come estrae valore dal nostro bisogno di comunicare, dai nostri like, dai dati che raccoglie su di noi? Possiamo essere certi che il biglietto di ingresso alla giostra di Facebook sia pagato interamente dagli annunci pubblicitari e non piuttosto dalla quantità di tempo che può essere sottratto alla nostra giornata?
Una multinazionale privata conosce gusti, opinioni e reti sociali di un miliardo e quattrocento milioni di utenti. È tollerabile che un tale potere sia nelle mani della sola persona a capo di quella multinazionale?
Queste sono le domande a cui si dà risposta in questo saggio, che svela in che modo e perché Facebook sfrutta le debolezze umane. E ci fa riflettere su come non possa più considerarsi "privata" la natura di un colosso che condiziona troppo il nostro tempo, il nostro stare insieme e il modo in cui vediamo il mondo.
Federico Mello, classe 1977, giornalista e blogger, ha lavorato per «il Fatto Quotidiano», l’«Huffington Post», per Servizio pubblico su La7 e Ballarò su Rai3. Oggi è autore della trasmissione Un giorno da pecora su Radio 1 Rai. Esperto di media, Internet e social network, ha scritto numerosi saggi, tra i quali L’Italia spiegata a mio nonno (2007), La viralità del male (2017) e, con Imprimatur, Il lato oscuro delle stelle (2013), Un altro blog è possibile (2014) e Le confessioni di un nerd romantico (2016).
«Solo Dio sa cosa Facebook sta
facendo al cervello dei nostri figli».
Sean Parker,
ex presidente di Facebook
Quanto siamo liberi quando andiamo su Facebook? Siamo noi che ci colleghiamo al nostro profilo o è Facebook che si collega di continuo al nostro cervello?
Condividiamo un pensiero, una foto, un like, la battuta di un amico o commentiamo un messaggio politico, perché abbiamo desiderio di farlo o perché siamo in mano a una piattaforma progettata, aggiornata, testata e migliorata costantemente per spingerci verso questi precisi comportamenti? Facebook ci vuole produttivi al massimo, il più attivi possibile. Perché? E come estrae valore dal nostro bisogno di comunicare, dai nostri like, dai dati che raccoglie su di noi? Possiamo essere certi che il biglietto di ingresso alla giostra di Facebook sia pagato interamente dagli annunci pubblicitari e non piuttosto dalla quantità di tempo che può essere sottratto alla nostra giornata?
Una multinazionale privata conosce gusti, opinioni e reti sociali di un miliardo e quattrocento milioni di utenti. È tollerabile che un tale potere sia nelle mani della sola persona a capo di quella multinazionale?
Queste sono le domande a cui si dà risposta in questo saggio, che svela in che modo e perché Facebook sfrutta le debolezze umane. E ci fa riflettere su come non possa più considerarsi "privata" la natura di un colosso che condiziona troppo il nostro tempo, il nostro stare insieme e il modo in cui vediamo il mondo.
Federico Mello, classe 1977, giornalista e blogger, ha lavorato per «il Fatto Quotidiano», l’«Huffington Post», per Servizio pubblico su La7 e Ballarò su Rai3. Oggi è autore della trasmissione Un giorno da pecora su Radio 1 Rai. Esperto di media, Internet e social network, ha scritto numerosi saggi, tra i quali L’Italia spiegata a mio nonno (2007), La viralità del male (2017) e, con Imprimatur, Il lato oscuro delle stelle (2013), Un altro blog è possibile (2014) e Le confessioni di un nerd romantico (2016).