Fine del mondo liquido

Nonfiction, Social & Cultural Studies, Social Science, Sociology
Cover of the book Fine del mondo liquido by Carlo Bordoni, Il Saggiatore
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Author: Carlo Bordoni ISBN: 9788865765609
Publisher: Il Saggiatore Publication: February 23, 2017
Imprint: Il Saggiatore Language: Italian
Author: Carlo Bordoni
ISBN: 9788865765609
Publisher: Il Saggiatore
Publication: February 23, 2017
Imprint: Il Saggiatore
Language: Italian

Lo stato di crisi delle società occidentali sembra ormai irreversibile: nello spaesamento e nell’insicurezza del caos globale, Zygmunt Bauman è stato un faro insostituibile. Questo libro è il frutto di un decennale, intenso dialogo tra Bauman e Carlo Bordoni: un comune percorso intellettuale da cui è emersa l’esigenza di superare il concetto più noto del grande sociologo polacco, quello di «modernità liquida».La categoria della modernità liquida è ormai troppo vaga ed elusiva. Non basta più a interpretare la nostra epoca, in cui vengono meno le sicurezze economiche del sistema produzione-lavoro-consumo-consumismo, ma anche le tradizionali idee di massa, comunità, uguaglianza, classe e, soprattutto, progresso. Spazio e tempo si contraggono grazie alla rapidità delle comunicazioni, all’immediatezza delle informazioni, all’omologazione dei comportamenti umani, non più racchiusi entro i confini invalicabili degli Stati-nazione. Il disordine è avvertito in ogni parte del mondo, contemporaneamente. Per la prima volta non c’è un posto migliore in cui rifugiarsi: non c’è alternativa a un sistema globale che sta crollando.L’incertezza del futuro è dunque il tratto più caratteristico della nostra condizione, che si esprima sotto forma di resistenza, paura, egoismo o semplice senso di precarietà e impotenza. Da questo prolungato e sfaccettato stato di crisi – la fine della modernità, ma anche della modernità liquida – sorgerà una società radicalmente nuova, ancora sconosciuta. Nel frattempo, siamo sospesi in quello che Bordoni, sulla scorta di Gramsci, definisce «interregno»: il vecchio muore, ma il nuovo non riesce a nascere. A questa incertezza, però, corrisponde anche la possibilità di fare le scelte giuste: dopo l’interregno non ci aspetta una società già predefinita e connotata, ma solo quella, inedita, che avremo saputo costruire qui e ora, con le nostre umane forze.

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Lo stato di crisi delle società occidentali sembra ormai irreversibile: nello spaesamento e nell’insicurezza del caos globale, Zygmunt Bauman è stato un faro insostituibile. Questo libro è il frutto di un decennale, intenso dialogo tra Bauman e Carlo Bordoni: un comune percorso intellettuale da cui è emersa l’esigenza di superare il concetto più noto del grande sociologo polacco, quello di «modernità liquida».La categoria della modernità liquida è ormai troppo vaga ed elusiva. Non basta più a interpretare la nostra epoca, in cui vengono meno le sicurezze economiche del sistema produzione-lavoro-consumo-consumismo, ma anche le tradizionali idee di massa, comunità, uguaglianza, classe e, soprattutto, progresso. Spazio e tempo si contraggono grazie alla rapidità delle comunicazioni, all’immediatezza delle informazioni, all’omologazione dei comportamenti umani, non più racchiusi entro i confini invalicabili degli Stati-nazione. Il disordine è avvertito in ogni parte del mondo, contemporaneamente. Per la prima volta non c’è un posto migliore in cui rifugiarsi: non c’è alternativa a un sistema globale che sta crollando.L’incertezza del futuro è dunque il tratto più caratteristico della nostra condizione, che si esprima sotto forma di resistenza, paura, egoismo o semplice senso di precarietà e impotenza. Da questo prolungato e sfaccettato stato di crisi – la fine della modernità, ma anche della modernità liquida – sorgerà una società radicalmente nuova, ancora sconosciuta. Nel frattempo, siamo sospesi in quello che Bordoni, sulla scorta di Gramsci, definisce «interregno»: il vecchio muore, ma il nuovo non riesce a nascere. A questa incertezza, però, corrisponde anche la possibilità di fare le scelte giuste: dopo l’interregno non ci aspetta una società già predefinita e connotata, ma solo quella, inedita, che avremo saputo costruire qui e ora, con le nostre umane forze.

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