Author: | Armando Matteo | ISBN: | 9788834323502 |
Publisher: | Vita e Pensiero | Publication: | November 22, 2012 |
Imprint: | Vita e Pensiero | Language: | Italian |
Author: | Armando Matteo |
ISBN: | 9788834323502 |
Publisher: | Vita e Pensiero |
Publication: | November 22, 2012 |
Imprint: | Vita e Pensiero |
Language: | Italian |
L’invidia è da sempre una potente ‘macchina’ capace di innescare una carica di energia negativa ben difficile da gestire. Alimenta il desiderio di ferire l’altro con quel dolore che ora ferisce me. Per Armando Matteo, docente di Teologia Fondamentale alla Pontifica Università Urbaniana, questa ‘passione triste’, cifra caratteristica della mentalità diffusa, alimentata dalle spinte al consumo e al possesso, altro non è che un ‘male degli occhi’: lo sguardo si riempie della condizione fortunata dell’altro, che appare ineguagliabile e lontana, unica e inafferrabile. Come guarire dallo sguardo invidioso? La suggestione di questo breve ma illuminante saggio è che la cura stia nel tema evangelico del ‘vedere bene’. Accettando la differenza dell’altro come voluta e benedetta da Dio, posso giungere a ribaltare la direzione dello sguardo, a cogliere l’intrinseca bellezza della mia stessa alterità e da qui partire per un cammino di felicità. La felicità che nasce dalla benedizione di ciò che mi è toccato in sorte e che mi rende davvero come nessun altro.
L’invidia è da sempre una potente ‘macchina’ capace di innescare una carica di energia negativa ben difficile da gestire. Alimenta il desiderio di ferire l’altro con quel dolore che ora ferisce me. Per Armando Matteo, docente di Teologia Fondamentale alla Pontifica Università Urbaniana, questa ‘passione triste’, cifra caratteristica della mentalità diffusa, alimentata dalle spinte al consumo e al possesso, altro non è che un ‘male degli occhi’: lo sguardo si riempie della condizione fortunata dell’altro, che appare ineguagliabile e lontana, unica e inafferrabile. Come guarire dallo sguardo invidioso? La suggestione di questo breve ma illuminante saggio è che la cura stia nel tema evangelico del ‘vedere bene’. Accettando la differenza dell’altro come voluta e benedetta da Dio, posso giungere a ribaltare la direzione dello sguardo, a cogliere l’intrinseca bellezza della mia stessa alterità e da qui partire per un cammino di felicità. La felicità che nasce dalla benedizione di ciò che mi è toccato in sorte e che mi rende davvero come nessun altro.