Author: | Wolfgang Benz, Sara Berger, Sandro Bondi, Tullia Catalan, Renzo Gattegna, Alessandro Nicosia, Marcello Pezzetti, Michele Sarfatti, Bruno Vespa | ISBN: | 9788849293586 |
Publisher: | Gangemi Editore | Publication: | February 4, 2016 |
Imprint: | Gangemi Editore | Language: | Italian |
Author: | Wolfgang Benz, Sara Berger, Sandro Bondi, Tullia Catalan, Renzo Gattegna, Alessandro Nicosia, Marcello Pezzetti, Michele Sarfatti, Bruno Vespa |
ISBN: | 9788849293586 |
Publisher: | Gangemi Editore |
Publication: | February 4, 2016 |
Imprint: | Gangemi Editore |
Language: | Italian |
"La pubblicazione delle Leggi Razziali, la loro applicazione, l'inasprimento del trattamento degli ebrei durante i mesi della guerra e poi della Rsi, fino alla sottomissione irresponsabile alla diabolica macchina di sterminio nazista con le deportazioni, non possono che dimostrare, al di là degli iniziali accomodamenti e strategie di nascondimento, una precisa volontà antisemita del regime fascista. Che oggi è assolutamente impossibile giustificare o tentare di nascondere. Più in generale l'applicazione delle Leggi razziali fu permessa da un generale ottundimento degli italiani che in buona parte, per quieto vivere, non si esposero troppo a favore degli ebrei, salvo figure e istituzioni di grande valore morale e spirituale. In seguito, il fallimento parziale della campagna razzista che, pur mietendo migliaia di vittime, non raggiunse mai la follia di quella nazista permise addirittura a quella parte di cittadinanza ignava, la cosiddetta zona grigia, di costituirsi "un comodo alibi - come scrive Renzo De Felice nella sua "Breve storia del fascismo" - dietro cui nascondere il proprio opportunismo e tacitare eventuali rimorsi di coscienza". E questo se vogliamo è la cosa più grave: primo, la dimenticanza dei fatti, secondo, la rimozione della colpa. Al contrario, la mostra "Leggi razziali. Una tragedia italiana" tanto intensa soprattutto nella sua volontà didattica è un piccolo ulteriore tassello per la ricostituzione di una memoria collettiva dopo decenni in cui non è stato possibile, per motivi ideologici, arrivare alla definitiva comprensione dei processi che hanno condotto a questa aberrazione. Solo sulla reale metabolizzazione della propria storia e dei propri errori, si può però fondare una nazione veramente democratica, aperta, in cui i valori fondanti siano condivisi da tutti, in cui i diritti fondamentali siano garantiti per tutti". (SANDRO BONDI, Ministro per i Beni e le Attività Culturali). Il catalogo è a cura di Bruno Vespa e Marcello Pezzetti, con il coordinamento di Alessandro Nicosia.
"La pubblicazione delle Leggi Razziali, la loro applicazione, l'inasprimento del trattamento degli ebrei durante i mesi della guerra e poi della Rsi, fino alla sottomissione irresponsabile alla diabolica macchina di sterminio nazista con le deportazioni, non possono che dimostrare, al di là degli iniziali accomodamenti e strategie di nascondimento, una precisa volontà antisemita del regime fascista. Che oggi è assolutamente impossibile giustificare o tentare di nascondere. Più in generale l'applicazione delle Leggi razziali fu permessa da un generale ottundimento degli italiani che in buona parte, per quieto vivere, non si esposero troppo a favore degli ebrei, salvo figure e istituzioni di grande valore morale e spirituale. In seguito, il fallimento parziale della campagna razzista che, pur mietendo migliaia di vittime, non raggiunse mai la follia di quella nazista permise addirittura a quella parte di cittadinanza ignava, la cosiddetta zona grigia, di costituirsi "un comodo alibi - come scrive Renzo De Felice nella sua "Breve storia del fascismo" - dietro cui nascondere il proprio opportunismo e tacitare eventuali rimorsi di coscienza". E questo se vogliamo è la cosa più grave: primo, la dimenticanza dei fatti, secondo, la rimozione della colpa. Al contrario, la mostra "Leggi razziali. Una tragedia italiana" tanto intensa soprattutto nella sua volontà didattica è un piccolo ulteriore tassello per la ricostituzione di una memoria collettiva dopo decenni in cui non è stato possibile, per motivi ideologici, arrivare alla definitiva comprensione dei processi che hanno condotto a questa aberrazione. Solo sulla reale metabolizzazione della propria storia e dei propri errori, si può però fondare una nazione veramente democratica, aperta, in cui i valori fondanti siano condivisi da tutti, in cui i diritti fondamentali siano garantiti per tutti". (SANDRO BONDI, Ministro per i Beni e le Attività Culturali). Il catalogo è a cura di Bruno Vespa e Marcello Pezzetti, con il coordinamento di Alessandro Nicosia.