Una vita è il racconto di un'iniziazione impossibile. Giovane impiegato di banca, da poco inurbato, che chiama malattia il suo disagio sociale e sogna il successo come riscatto, Alfonso Nitti coltiva il sogno: il sogno a occhi aperti, la fantasticheria che blocca la presa di coscienza; il sogno notturno di intensa vividezza, in rapporto stretto ma imprecisabile con l'esperienza reale, che fornisce intermittenti illuminazioni ma anche complica e frantuma in labirintici percorsi interni la sua complessiva esperienza. L'enigma non è nei fatti, ma nella natura del personaggio e nella fertilità inventiva con la quale egli, rifuggendo dall'apparente gratuità dei suoi gesti, insiste nel decifrarsi, si contraddice, conforta se stesso, traveste l'esperienza.
Una vita è il racconto di un'iniziazione impossibile. Giovane impiegato di banca, da poco inurbato, che chiama malattia il suo disagio sociale e sogna il successo come riscatto, Alfonso Nitti coltiva il sogno: il sogno a occhi aperti, la fantasticheria che blocca la presa di coscienza; il sogno notturno di intensa vividezza, in rapporto stretto ma imprecisabile con l'esperienza reale, che fornisce intermittenti illuminazioni ma anche complica e frantuma in labirintici percorsi interni la sua complessiva esperienza. L'enigma non è nei fatti, ma nella natura del personaggio e nella fertilità inventiva con la quale egli, rifuggendo dall'apparente gratuità dei suoi gesti, insiste nel decifrarsi, si contraddice, conforta se stesso, traveste l'esperienza.