Più delle azioni e delle loro razionalizzazioni travolgono, in questo romanzo, l'ininterrotta rêverie del protagonista, le autogiustificazioni, i precipizi vertiginosi tra cecità e coscienza, il soliloquio sovraccarico di rivelazioni antitetiche. Il suo male è l'inerzia, la disattenzione che gli fa consumare la vita senza apprezzarla né soffrirla. Avaro di sé, non disposto a pagare troppo, incapace di rischiare, Emilio riesce a eludere anche il fallimento: ricostruisce se stesso rifugiandosi in un'altra storia che la sua mente può simulare, è l'eroe della fuga nella fantasticheria che addomestica il ricordo e rende indolore il presente.
Più delle azioni e delle loro razionalizzazioni travolgono, in questo romanzo, l'ininterrotta rêverie del protagonista, le autogiustificazioni, i precipizi vertiginosi tra cecità e coscienza, il soliloquio sovraccarico di rivelazioni antitetiche. Il suo male è l'inerzia, la disattenzione che gli fa consumare la vita senza apprezzarla né soffrirla. Avaro di sé, non disposto a pagare troppo, incapace di rischiare, Emilio riesce a eludere anche il fallimento: ricostruisce se stesso rifugiandosi in un'altra storia che la sua mente può simulare, è l'eroe della fuga nella fantasticheria che addomestica il ricordo e rende indolore il presente.