Author: | Gustavo, Zagrebelsky | ISBN: | 9788815352095 |
Publisher: | Società editrice il Mulino, Spa | Publication: | May 9, 2019 |
Imprint: | Società editrice il Mulino | Language: | Italian |
Author: | Gustavo, Zagrebelsky |
ISBN: | 9788815352095 |
Publisher: | Società editrice il Mulino, Spa |
Publication: | May 9, 2019 |
Imprint: | Società editrice il Mulino |
Language: | Italian |
Un irregolare che cerca una regola, non un distruttore per la distruzione; un critico, un "provocatore" che scopre connessioni nuove, unioni di tempo, di luoghi, di pensieri, di storie, di persone. Un maestro crea continuità, contiguità, ma anche divisioni, rotture: non per il gusto di rompere, ma per riallacciare i fili dispersi in modo nuovo.
"Mai più maestri!" si leggeva nel ’68 sui muri di Parigi; un motto antiautoritario ed egualitario che riassumeva il sogno di una società più libera. E oggi, esistono ancora i maestri? Nella nostra democrazia, che appiattisce l’alto sul basso, sembra esserci posto solo per influencer, comunicatori e tutor che rassicurano e consolano, e non per guide dello spirito capaci di risvegliare le coscienze. Ma senza maestri si è condannati al pensiero unico e all’omologazione. Senza di loro chi susciterà l’inquietudine del dubbio, chi ci indicherà "l’altrimenti", chi smuoverà energie vitali e liberatorie verso il nuovo? Figure anacronistiche allora, ma necessarie ovunque rinascano una domanda di senso e una esigenza di ethos.
Un irregolare che cerca una regola, non un distruttore per la distruzione; un critico, un "provocatore" che scopre connessioni nuove, unioni di tempo, di luoghi, di pensieri, di storie, di persone. Un maestro crea continuità, contiguità, ma anche divisioni, rotture: non per il gusto di rompere, ma per riallacciare i fili dispersi in modo nuovo.
"Mai più maestri!" si leggeva nel ’68 sui muri di Parigi; un motto antiautoritario ed egualitario che riassumeva il sogno di una società più libera. E oggi, esistono ancora i maestri? Nella nostra democrazia, che appiattisce l’alto sul basso, sembra esserci posto solo per influencer, comunicatori e tutor che rassicurano e consolano, e non per guide dello spirito capaci di risvegliare le coscienze. Ma senza maestri si è condannati al pensiero unico e all’omologazione. Senza di loro chi susciterà l’inquietudine del dubbio, chi ci indicherà "l’altrimenti", chi smuoverà energie vitali e liberatorie verso il nuovo? Figure anacronistiche allora, ma necessarie ovunque rinascano una domanda di senso e una esigenza di ethos.