Author: | Parag Khanna | ISBN: | 9788893252850 |
Publisher: | Fazi Editore | Publication: | September 14, 2017 |
Imprint: | Fazi Editore | Language: | Italian |
Author: | Parag Khanna |
ISBN: | 9788893252850 |
Publisher: | Fazi Editore |
Publication: | September 14, 2017 |
Imprint: | Fazi Editore |
Language: | Italian |
«Le elezioni presidenziali del 2016 hanno rivelato che la democrazia così come è praticata negli Stati Uniti è uno strumento in grado tanto di dividere i cittadini quanto di unirli. Due anni di campagna elettorale avvelenata hanno portato allo scoperto ampi strappi nel tessuto della nazione senza che si sia stilata un’agenda condivisa sul modo in cui ricucirli. Il difetto non sta solo nei risultati, ma anche nel modello: la democrazia da sola non basta più... Attualmente gli Stati Uniti sono molto più un esempio di degenerazione politica che di buona governance. Molti intellettuali celebrano il teatro della politica come se fosse l’incarnazione di quella democrazia civica tanto esaltata da Tocqueville, ma in realtà la democrazia non è un fine in sé: i veri obiettivi sono una governance efficace e il miglioramento del benessere della nazione. Oggi, quello che Platone aveva già previsto nella sua articolazione della scala dei regimi politici si sta avverando: la democrazia è solo la penultima fase della loro degenerazione. Dopo di essa, la tirannia... Il famoso detto di Churchill che la democrazia è “la peggior forma di governo eccezion fatta per tutte quelle altre” dev’essere più che mai ripensato. Una tecnocrazia diretta è il modello migliore per la governance del XXI secolo, laddove combina un esecutivo a presidenza collettiva e un Parlamento multipartitico di tipo svizzero con un’amministrazione pubblica come quella di Singapore». Parag Khanna Hanno detto di Connectography: «Il libro di Parag Khanna è ideale per comprendere il grande piano cinese, e tante altre cose». Federico Rampini, «la Repubblica» «Il politologo indiano è sulla cresta dell’onda già da quasi 10 anni con le sue analisi geopolitiche: previsioni per alcuni convincenti, per altri controverse, e che fanno sempre discutere». Massimo Gaggi, «la Lettura – Corriere della Sera» «Va detto. Connectography è uno dei testi più intelligenti degli ultimi anni. Politicamente scorretto, visionario e insieme pragmatico, il messaggio che lancia è secco e semplice». Marco Ventura, «Il Messaggero» «Parag Khanna è un autore formidabile». Lorenzo Castellani, «Il Foglio»
«Le elezioni presidenziali del 2016 hanno rivelato che la democrazia così come è praticata negli Stati Uniti è uno strumento in grado tanto di dividere i cittadini quanto di unirli. Due anni di campagna elettorale avvelenata hanno portato allo scoperto ampi strappi nel tessuto della nazione senza che si sia stilata un’agenda condivisa sul modo in cui ricucirli. Il difetto non sta solo nei risultati, ma anche nel modello: la democrazia da sola non basta più... Attualmente gli Stati Uniti sono molto più un esempio di degenerazione politica che di buona governance. Molti intellettuali celebrano il teatro della politica come se fosse l’incarnazione di quella democrazia civica tanto esaltata da Tocqueville, ma in realtà la democrazia non è un fine in sé: i veri obiettivi sono una governance efficace e il miglioramento del benessere della nazione. Oggi, quello che Platone aveva già previsto nella sua articolazione della scala dei regimi politici si sta avverando: la democrazia è solo la penultima fase della loro degenerazione. Dopo di essa, la tirannia... Il famoso detto di Churchill che la democrazia è “la peggior forma di governo eccezion fatta per tutte quelle altre” dev’essere più che mai ripensato. Una tecnocrazia diretta è il modello migliore per la governance del XXI secolo, laddove combina un esecutivo a presidenza collettiva e un Parlamento multipartitico di tipo svizzero con un’amministrazione pubblica come quella di Singapore». Parag Khanna Hanno detto di Connectography: «Il libro di Parag Khanna è ideale per comprendere il grande piano cinese, e tante altre cose». Federico Rampini, «la Repubblica» «Il politologo indiano è sulla cresta dell’onda già da quasi 10 anni con le sue analisi geopolitiche: previsioni per alcuni convincenti, per altri controverse, e che fanno sempre discutere». Massimo Gaggi, «la Lettura – Corriere della Sera» «Va detto. Connectography è uno dei testi più intelligenti degli ultimi anni. Politicamente scorretto, visionario e insieme pragmatico, il messaggio che lancia è secco e semplice». Marco Ventura, «Il Messaggero» «Parag Khanna è un autore formidabile». Lorenzo Castellani, «Il Foglio»