Author: | Pier Paolo Pasolini | ISBN: | 9788811145387 |
Publisher: | Garzanti | Publication: | November 17, 2016 |
Imprint: | Garzanti | Language: | Italian |
Author: | Pier Paolo Pasolini |
ISBN: | 9788811145387 |
Publisher: | Garzanti |
Publication: | November 17, 2016 |
Imprint: | Garzanti |
Language: | Italian |
La nuova gioventù è l’ultimo libro pubblicato in vita da Pier Paolo Pasolini. La prima edizione del 1975 raccoglie in un unico volume le poesie friulane La meglio gioventù (1941-53), il loro rifacimento La seconda forma de «La meglio gioventù» (1974) – titolo ormai entrato a far parte dell’immaginario collettivo – e una terza sezione chiamata, citando Dostoevskij, «Tetro entusiasmo» (1973-1974). Scritti in quel friulano che Pasolini, parlando di sé in terza persona, aveva già definito «una lingua non sua, ma materna, non sua, ma parlata da coloro che egli amava con dolcezza e violenza», i testi sono sempre seguiti da una traduzione dell’autore. Come scrive Franco Marcoaldi nella prefazione che accompagna questa nuova edizione dell’opera, «di fronte al trionfo di disumanità che ci circonda, avvertiamo la stessa, irriferibile nostalgia per un mondo magari più modesto, più povero, più semplice, ma anche più serio, severo, compassionevole. Capace ancora di gesti di umanità, autenticità, innocenza».
La nuova gioventù è l’ultimo libro pubblicato in vita da Pier Paolo Pasolini. La prima edizione del 1975 raccoglie in un unico volume le poesie friulane La meglio gioventù (1941-53), il loro rifacimento La seconda forma de «La meglio gioventù» (1974) – titolo ormai entrato a far parte dell’immaginario collettivo – e una terza sezione chiamata, citando Dostoevskij, «Tetro entusiasmo» (1973-1974). Scritti in quel friulano che Pasolini, parlando di sé in terza persona, aveva già definito «una lingua non sua, ma materna, non sua, ma parlata da coloro che egli amava con dolcezza e violenza», i testi sono sempre seguiti da una traduzione dell’autore. Come scrive Franco Marcoaldi nella prefazione che accompagna questa nuova edizione dell’opera, «di fronte al trionfo di disumanità che ci circonda, avvertiamo la stessa, irriferibile nostalgia per un mondo magari più modesto, più povero, più semplice, ma anche più serio, severo, compassionevole. Capace ancora di gesti di umanità, autenticità, innocenza».