Author: | Mitia Chiarin | ISBN: | 9788897604242 |
Publisher: | Blonk | Publication: | December 4, 2013 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Mitia Chiarin |
ISBN: | 9788897604242 |
Publisher: | Blonk |
Publication: | December 4, 2013 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Buongiorno,mi chiamo Alberto, e sono un albero.
L'incipit è fulminante, se consideri che non si tratta di un libro di botanica.
Questo libro è una storia d'amore tra un albero, che diventa uomo, e una donna, che dicono è matta. Ma in fondo è un invito a ricordarci che, noialtri umani, abbiamo un sacco di cose belle che si potrebbero dire fare baciare, godere. E mica ce lo ricordiamo sempre. Ed è proprio un peccato.
Mitia Chiarin continua a portarci a spasso nei sentimenti del nord-est. La locomotiva italiana, il luogo della produzione e della piccola impresa non soccombe sotto la crisi che morde, resiste ma fa tanta fatica.
Una fiaba per adulti che ci ricorda chi siamo e cosa possiamo fare, attraverso il ciclo dei vinti, di quelli che si sono accontantati.
Ce lo dice Alberto chi siamo e quanto amire c'è, ce lo dice un albero, che prende le sembianze di uomo, e come una specie di consolatore laico tiene la mano a quanti, e sono tanti, hanno visto sgretolarsi il proprio mondo.
Una fiaba lieve, delicata, a lieto fine. Un finale lieto nonostante tutto.
Buongiorno,mi chiamo Alberto, e sono un albero.
L'incipit è fulminante, se consideri che non si tratta di un libro di botanica.
Questo libro è una storia d'amore tra un albero, che diventa uomo, e una donna, che dicono è matta. Ma in fondo è un invito a ricordarci che, noialtri umani, abbiamo un sacco di cose belle che si potrebbero dire fare baciare, godere. E mica ce lo ricordiamo sempre. Ed è proprio un peccato.
Mitia Chiarin continua a portarci a spasso nei sentimenti del nord-est. La locomotiva italiana, il luogo della produzione e della piccola impresa non soccombe sotto la crisi che morde, resiste ma fa tanta fatica.
Una fiaba per adulti che ci ricorda chi siamo e cosa possiamo fare, attraverso il ciclo dei vinti, di quelli che si sono accontantati.
Ce lo dice Alberto chi siamo e quanto amire c'è, ce lo dice un albero, che prende le sembianze di uomo, e come una specie di consolatore laico tiene la mano a quanti, e sono tanti, hanno visto sgretolarsi il proprio mondo.
Una fiaba lieve, delicata, a lieto fine. Un finale lieto nonostante tutto.