"La morale sensitive ou le Matérialisme du sage" è il titolo di un libro-fantasma che il filosofo ginevrino annunciò spesso, senza scriverlo mai. Nozione ambigua, l’idea di morale sensitiva da un lato esprime l’esigenza di cercare le ragioni e gli strumenti della morale nella dimensione della sensibilità, e quindi della fisicità e della natura; dall’altro implica la volontà di salvaguardare la libertà e l’autonomia della sfera morale, sottraendola a ogni riduzionismo naturalistico. L’unica soluzione possibile appare così la rinuncia a una rigida etica formale, a favore di un’etica materiale più flessibile: proprio quel "materialismo del saggio" che Rousseau provò a costruire attraverso il costante dialogo con la cultura filosofica, letteraria e medica del suo tempo.
"La morale sensitive ou le Matérialisme du sage" è il titolo di un libro-fantasma che il filosofo ginevrino annunciò spesso, senza scriverlo mai. Nozione ambigua, l’idea di morale sensitiva da un lato esprime l’esigenza di cercare le ragioni e gli strumenti della morale nella dimensione della sensibilità, e quindi della fisicità e della natura; dall’altro implica la volontà di salvaguardare la libertà e l’autonomia della sfera morale, sottraendola a ogni riduzionismo naturalistico. L’unica soluzione possibile appare così la rinuncia a una rigida etica formale, a favore di un’etica materiale più flessibile: proprio quel "materialismo del saggio" che Rousseau provò a costruire attraverso il costante dialogo con la cultura filosofica, letteraria e medica del suo tempo.