Diabolicus

Le radici del male

Nonfiction, Religion & Spirituality, Philosophy, Good & Evil
Cover of the book Diabolicus by Claudio Razeto, Imprimatur
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Author: Claudio Razeto ISBN: 9788868304645
Publisher: Imprimatur Publication: May 26, 2016
Imprint: Language: Italian
Author: Claudio Razeto
ISBN: 9788868304645
Publisher: Imprimatur
Publication: May 26, 2016
Imprint:
Language: Italian

«Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell’aurora. Come mai sei steso a terra, signore dei popoli? Eppure tu pensavi:
“Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono;
dimorerò sul monte dell’assemblea,
nelle parti più remote del settentrione.
Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all’Altissimo”.
E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell’abisso!»
Isaia 14, 12-15

Diabolico. Come il bianco contiene il nero, come il positivo attrae il negativo, così il concetto di male assoluto si è sviluppato nel corso della storia dell’umanità.
Lo credevano gli antichi, dagli Assiri ai Maya, dai Romani agli Israeliti, ne erano convinti i dottori della Chiesa e gli inquisitori medievali tanto da portare alle estreme conseguenze la sua persecuzione, con roghi e patiboli oggi esecrati.
Il Diavolo si è evoluto fino a divenire il protagonista di trattati di demonologia, romanzi, poemi, quadri e affreschi, opere liriche, canzoni rock, film e fumetti manga giapponesi.
I suoi simboli si sono moltiplicati, le sue raffigurazioni sono passate dalla pietra dei templi e delle grandi cattedrali, dove servivano da monito ai credenti, al web rigurgitante di siti, blog e fanzine dedicati apertamente al Maligno.
La cronaca nera ne ha fatto il sinistro e occulto protagonista di quei delitti che sfuggono alla razionalità umana, dalle stragi alle sette sataniche, dai nuovi rituali occulti alle organizzazioni esoteriche più depravate.
La Chiesa cattolica e anche le altre religioni continuano a mettere in guardia i fedeli dalla sua opera malefica e dalla sua presenza tutt’altro che teorica e persino la moderna psichiatria e la psicologia si sono occupate di possessioni ed esorcismi.
L’Apocalisse e le profezie ne anticipano la sua nuova venuta, la presa del potere da parte dell’Anticristo, fino allo scontro e al giudizio finale in cui il male dovrà soccombere definitivamente.
Maledetto e condannato, evocato e adorato, questo essere, questa figura sinistra e arcana, ha avuto da sempre un suo ruolo, presunto o negato, al tavolo delle vicende umane e, anche quando si è smesso di credere ufficialmente nella sua esistenza, Satana ha continuato a far sospettare di aggirarsi tra gli uomini e di essere lì a danzare sul mondo, sulle sue immani tragedie e sui suoi dolori.

Claudio Razeto, giornalista, scrittore, esperto di archivi storico-fotografici e documentali, ha scritto sui quotidiani «Paese Sera» e «Il Messaggero» occupandosi di cronaca nera e reportage internazionali anche in zone di guerra come l’Albania e il Kosovo. Ha pubblicato il volume illustrato dal titolo Corrispondenti di Guerra, uscito in dodici Paesi. Collabora con riviste storiche come «Focus Storia» e «Bbc History Magazine». Ha pubblicato i saggi 1943. Diario dell’anno che sconvolse l’Italia, 1944. Diario dell’anno che divise l’Italia, 1945. Il giorno dopo la Liberazione e La Grande Guerra in Italia.

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«Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell’aurora. Come mai sei steso a terra, signore dei popoli? Eppure tu pensavi:
“Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono;
dimorerò sul monte dell’assemblea,
nelle parti più remote del settentrione.
Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all’Altissimo”.
E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell’abisso!»
Isaia 14, 12-15

Diabolico. Come il bianco contiene il nero, come il positivo attrae il negativo, così il concetto di male assoluto si è sviluppato nel corso della storia dell’umanità.
Lo credevano gli antichi, dagli Assiri ai Maya, dai Romani agli Israeliti, ne erano convinti i dottori della Chiesa e gli inquisitori medievali tanto da portare alle estreme conseguenze la sua persecuzione, con roghi e patiboli oggi esecrati.
Il Diavolo si è evoluto fino a divenire il protagonista di trattati di demonologia, romanzi, poemi, quadri e affreschi, opere liriche, canzoni rock, film e fumetti manga giapponesi.
I suoi simboli si sono moltiplicati, le sue raffigurazioni sono passate dalla pietra dei templi e delle grandi cattedrali, dove servivano da monito ai credenti, al web rigurgitante di siti, blog e fanzine dedicati apertamente al Maligno.
La cronaca nera ne ha fatto il sinistro e occulto protagonista di quei delitti che sfuggono alla razionalità umana, dalle stragi alle sette sataniche, dai nuovi rituali occulti alle organizzazioni esoteriche più depravate.
La Chiesa cattolica e anche le altre religioni continuano a mettere in guardia i fedeli dalla sua opera malefica e dalla sua presenza tutt’altro che teorica e persino la moderna psichiatria e la psicologia si sono occupate di possessioni ed esorcismi.
L’Apocalisse e le profezie ne anticipano la sua nuova venuta, la presa del potere da parte dell’Anticristo, fino allo scontro e al giudizio finale in cui il male dovrà soccombere definitivamente.
Maledetto e condannato, evocato e adorato, questo essere, questa figura sinistra e arcana, ha avuto da sempre un suo ruolo, presunto o negato, al tavolo delle vicende umane e, anche quando si è smesso di credere ufficialmente nella sua esistenza, Satana ha continuato a far sospettare di aggirarsi tra gli uomini e di essere lì a danzare sul mondo, sulle sue immani tragedie e sui suoi dolori.

Claudio Razeto, giornalista, scrittore, esperto di archivi storico-fotografici e documentali, ha scritto sui quotidiani «Paese Sera» e «Il Messaggero» occupandosi di cronaca nera e reportage internazionali anche in zone di guerra come l’Albania e il Kosovo. Ha pubblicato il volume illustrato dal titolo Corrispondenti di Guerra, uscito in dodici Paesi. Collabora con riviste storiche come «Focus Storia» e «Bbc History Magazine». Ha pubblicato i saggi 1943. Diario dell’anno che sconvolse l’Italia, 1944. Diario dell’anno che divise l’Italia, 1945. Il giorno dopo la Liberazione e La Grande Guerra in Italia.

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