«Ho sempre concepito l’intellettuale come un individuo solitario, ma un solitario che attraverso i libri è in relazione con tanti altri e soltanto perché ci sono gli altri può accettare e vivere la propria solitudine, che non è altro che la propria responsabilità».
«Ho sempre concepito l’intellettuale come un individuo solitario, ma un solitario che attraverso i libri è in relazione con tanti altri e soltanto perché ci sono gli altri può accettare e vivere la propria solitudine, che non è altro che la propria responsabilità».