Un colossale furto planetario, un bottino senza precedenti. Spicciolo più spicciolo meno, stiamo parlando di circa trentamila miliardi di dollari: il doppio della ricchezza prodotta ogni anno dagli Stati Uniti o dall’Europa, venti volte quella prodotta in Italia. È un capitale che sfugge a qualunque controllo e a qualunque fisco, una sottrazione di risorse inarrestabile che sta mettendo in ginocchio l’economia mondiale. Una buona metà di questo tesoro è posseduta da meno di centomila soggetti: una élite globale tanto potente quanto difficilmente identificabile, in cui ai soliti noti – evasori del fisco, speculatori di ogni risma e organizzazioni criminali – si affiancano grandi multinazionali e banche d’affari, non esclusi i «campioni» della nostra industria nazionale o i promotori del capitalismo «virtuoso» della Silicon Valley. Tutti, sia pure con modalità differenti, rappresentano i clienti ideali dei paradisi fiscali: un mondo parallelo le cui dimensioni non sono mai state calcolate adeguatamente, ma che si ritiene contenga oltre un terzo di tutta la ricchezza mondiale. Nunzia Penelope, attingendo come sempre a fonti e documenti di solida attendibilità, prosegue la sua indagine sul lato oscuro del capitalismo contemporaneo, stavolta su scala globale. Caccia al tesoro, oltre a offrire una chiave di lettura inedita della gigantesca redistribuzione della ricchezza verso l’alto cui stiamo assistendo negli ultimi anni, traccia il profilo di una nuova guerra mondiale, quella del fisco, che vedrà confrontarsi l’esercito di coloro che pagano le tasse e quello di un’economia che vive al riparo da ogni regola.
Un colossale furto planetario, un bottino senza precedenti. Spicciolo più spicciolo meno, stiamo parlando di circa trentamila miliardi di dollari: il doppio della ricchezza prodotta ogni anno dagli Stati Uniti o dall’Europa, venti volte quella prodotta in Italia. È un capitale che sfugge a qualunque controllo e a qualunque fisco, una sottrazione di risorse inarrestabile che sta mettendo in ginocchio l’economia mondiale. Una buona metà di questo tesoro è posseduta da meno di centomila soggetti: una élite globale tanto potente quanto difficilmente identificabile, in cui ai soliti noti – evasori del fisco, speculatori di ogni risma e organizzazioni criminali – si affiancano grandi multinazionali e banche d’affari, non esclusi i «campioni» della nostra industria nazionale o i promotori del capitalismo «virtuoso» della Silicon Valley. Tutti, sia pure con modalità differenti, rappresentano i clienti ideali dei paradisi fiscali: un mondo parallelo le cui dimensioni non sono mai state calcolate adeguatamente, ma che si ritiene contenga oltre un terzo di tutta la ricchezza mondiale. Nunzia Penelope, attingendo come sempre a fonti e documenti di solida attendibilità, prosegue la sua indagine sul lato oscuro del capitalismo contemporaneo, stavolta su scala globale. Caccia al tesoro, oltre a offrire una chiave di lettura inedita della gigantesca redistribuzione della ricchezza verso l’alto cui stiamo assistendo negli ultimi anni, traccia il profilo di una nuova guerra mondiale, quella del fisco, che vedrà confrontarsi l’esercito di coloro che pagano le tasse e quello di un’economia che vive al riparo da ogni regola.