Author: | Bruno Osimo | ISBN: | 9788898467006 |
Publisher: | Bruno Osimo | Publication: | April 15, 2013 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Bruno Osimo |
ISBN: | 9788898467006 |
Publisher: | Bruno Osimo |
Publication: | April 15, 2013 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Presentazione
Mi chiamo Bruno Osimo, sono nato nel 1958, dal 1980 traduco, ho un dottorato di ricerca in scienza della traduzione con Peeter Torop (Università di Tartu), e nel 1998 ho pubblicato il mio primo libro sulla traduzione, il Manuale del traduttore, a cui è seguita una serie di pubblicazioni.
Preistoria
Nel 2002 l’editore Feltrinelli mi ha affidato la traduzione del romanzo Don’t you want me di India Knight. Il romanzo si apre con la protagonista che non riesce a prendere sonno perché il suo coninquilino è nella camera accanto a fare sesso con una ragazza che esprime ad alta voce apprezzamenti e desideri e indicazioni direzionali. Non un romanzo da educande, dunque. Alla consegna della traduzione l’editor di allora contestò il mio lavoro dicendo: “Non gira. E ci sono troppe parolacce”. A causa di questa profonda analisi, il mio pagamento fu decurtato del 50%. Poi il mio lavoro fu affidato a un altro traduttore, che non ha lasciato pietra su pietra, cosa che mi ha indotto a ritirare la mia firma.
Ebbene: non sono riuscito a cavare altro, da quella bocca sicuramente poco competente sulla traduzione e priva di un dizionario articolato per parlare dei prodotti che lei stessa produceva. E questo succedeva in una delle 5-6 case editrici maggiori d’Italia! Le redazioni sono affidate a persone che non sanno nulla di qualità della traduzione, e di questo nulla non sono capaci di parlare con proprietà di linguaggio. E io insegnavo da quindici anni in una scuola di traduzione (la Civica di Milano) sfornando ogni anno 10-15 traduttori che sarebbero entrati in quel mercato che non aveva la possibilità di capire quello che loro avrebbero detto/fatto in campo traduttivo.
Dopo questa amarissima conclusione, che consegnava la mia carriera di docente all’impotenza e la mia carriera di traduttore a mani poco competenti, e che affidava il successo o l’insuccesso di questo o quel traduttore sostanzialmente ai capricci del caso, sentivo il bisogno di sublimare la mia sconfitta. Tale sublimazione ha assunto le sembianze di un libro, un serio manuale Hoepli intitolato "Traduzione e qualità. La valutazione in ambito accademico e professionale". In questo articolo racconto come si è evoluta la tabella contenuta nel libro per il raffronto tra originale e traduzione e quali sono le sue applicazioni pratiche.
Presentazione
Mi chiamo Bruno Osimo, sono nato nel 1958, dal 1980 traduco, ho un dottorato di ricerca in scienza della traduzione con Peeter Torop (Università di Tartu), e nel 1998 ho pubblicato il mio primo libro sulla traduzione, il Manuale del traduttore, a cui è seguita una serie di pubblicazioni.
Preistoria
Nel 2002 l’editore Feltrinelli mi ha affidato la traduzione del romanzo Don’t you want me di India Knight. Il romanzo si apre con la protagonista che non riesce a prendere sonno perché il suo coninquilino è nella camera accanto a fare sesso con una ragazza che esprime ad alta voce apprezzamenti e desideri e indicazioni direzionali. Non un romanzo da educande, dunque. Alla consegna della traduzione l’editor di allora contestò il mio lavoro dicendo: “Non gira. E ci sono troppe parolacce”. A causa di questa profonda analisi, il mio pagamento fu decurtato del 50%. Poi il mio lavoro fu affidato a un altro traduttore, che non ha lasciato pietra su pietra, cosa che mi ha indotto a ritirare la mia firma.
Ebbene: non sono riuscito a cavare altro, da quella bocca sicuramente poco competente sulla traduzione e priva di un dizionario articolato per parlare dei prodotti che lei stessa produceva. E questo succedeva in una delle 5-6 case editrici maggiori d’Italia! Le redazioni sono affidate a persone che non sanno nulla di qualità della traduzione, e di questo nulla non sono capaci di parlare con proprietà di linguaggio. E io insegnavo da quindici anni in una scuola di traduzione (la Civica di Milano) sfornando ogni anno 10-15 traduttori che sarebbero entrati in quel mercato che non aveva la possibilità di capire quello che loro avrebbero detto/fatto in campo traduttivo.
Dopo questa amarissima conclusione, che consegnava la mia carriera di docente all’impotenza e la mia carriera di traduttore a mani poco competenti, e che affidava il successo o l’insuccesso di questo o quel traduttore sostanzialmente ai capricci del caso, sentivo il bisogno di sublimare la mia sconfitta. Tale sublimazione ha assunto le sembianze di un libro, un serio manuale Hoepli intitolato "Traduzione e qualità. La valutazione in ambito accademico e professionale". In questo articolo racconto come si è evoluta la tabella contenuta nel libro per il raffronto tra originale e traduzione e quali sono le sue applicazioni pratiche.