Author: | Gabriele Turi | ISBN: | 9788858101643 |
Publisher: | Editori Laterza | Publication: | April 5, 2012 |
Imprint: | Editori Laterza | Language: | Italian |
Author: | Gabriele Turi |
ISBN: | 9788858101643 |
Publisher: | Editori Laterza |
Publication: | April 5, 2012 |
Imprint: | Editori Laterza |
Language: | Italian |
È una storia in gran parte ignorata in Italia quella che racconta in queste pagine Gabriele Turi. È il racconto delle dimensioni e della diffusione del commercio degli esseri umani e della schiavitù, indagate attraverso le tappe che portarono alla loro abolizione: la rivolta degli schiavi di Haiti del 1791, l'emancipazione nelle colonie inglesi (1833) e francesi (1848), negli Stati Uniti (1865) e in Brasile (1888), o nei paesi africani e asiatici ancora nel Novecento. Gabriele Turi descrive questa lunga storia «nella convinzione che il processo lungo e contrastato che portò alla loro estinzione legale prima, reale poi, serva a individuare la ratio del sistema schiavistico e le sue eredità, e quindi i numerosi interessi in gioco – economici, sociali, religiosi e culturali – delle classi dominanti. Anche una semplice descrizione non può essere asettica: contiene sempre in sé, per come è costruita, un giudizio storiografico. Quella che presento è percorsa da tre questioni distinte, ma per molti aspetti tra loro legate: il nesso della schiavitù con l'ordine economico e politico, il motivo o i motivi del suo abbandono, la ricomparsa di nuove forme di servitù nel periodo contemporaneo, fino ai giorni nostri nei quali il mercato mondiale mette a rischio le tutele dei lavoratori nei paesi in cui erano state faticosamente conquistate».
È una storia in gran parte ignorata in Italia quella che racconta in queste pagine Gabriele Turi. È il racconto delle dimensioni e della diffusione del commercio degli esseri umani e della schiavitù, indagate attraverso le tappe che portarono alla loro abolizione: la rivolta degli schiavi di Haiti del 1791, l'emancipazione nelle colonie inglesi (1833) e francesi (1848), negli Stati Uniti (1865) e in Brasile (1888), o nei paesi africani e asiatici ancora nel Novecento. Gabriele Turi descrive questa lunga storia «nella convinzione che il processo lungo e contrastato che portò alla loro estinzione legale prima, reale poi, serva a individuare la ratio del sistema schiavistico e le sue eredità, e quindi i numerosi interessi in gioco – economici, sociali, religiosi e culturali – delle classi dominanti. Anche una semplice descrizione non può essere asettica: contiene sempre in sé, per come è costruita, un giudizio storiografico. Quella che presento è percorsa da tre questioni distinte, ma per molti aspetti tra loro legate: il nesso della schiavitù con l'ordine economico e politico, il motivo o i motivi del suo abbandono, la ricomparsa di nuove forme di servitù nel periodo contemporaneo, fino ai giorni nostri nei quali il mercato mondiale mette a rischio le tutele dei lavoratori nei paesi in cui erano state faticosamente conquistate».