Le proteste e le rivolte diffusesi nel Medio Oriente arabo a partire dalla fine del 2010 hanno improvvisamente movimentato il quadro politico di un’area che da troppo tempo pareva imprigionata in contesti dittatoriali senza sbocco. Se è presto per stilare un bilancio della cosiddetta "Primavera araba", non lo è per cercare di capire le potenzialità che questi eventi possono dispiegare nel futuro. È quanto intende fare il libro, in cui alcuni accreditati studiosi italiani e arabi, esperti di politica e storia islamica, analizzano le situazioni di maggior interesse (Egitto, Libia, Giordania, Tunisia, Libano) illustrando i diversi esiti, democratici e non, delle rivolte, con particolare riguardo al ruolo della religione e dei partiti religiosi.
Le proteste e le rivolte diffusesi nel Medio Oriente arabo a partire dalla fine del 2010 hanno improvvisamente movimentato il quadro politico di un’area che da troppo tempo pareva imprigionata in contesti dittatoriali senza sbocco. Se è presto per stilare un bilancio della cosiddetta "Primavera araba", non lo è per cercare di capire le potenzialità che questi eventi possono dispiegare nel futuro. È quanto intende fare il libro, in cui alcuni accreditati studiosi italiani e arabi, esperti di politica e storia islamica, analizzano le situazioni di maggior interesse (Egitto, Libia, Giordania, Tunisia, Libano) illustrando i diversi esiti, democratici e non, delle rivolte, con particolare riguardo al ruolo della religione e dei partiti religiosi.