Le fonti rivisitate

Appunti di diritto penale

Nonfiction, Reference & Language, Law, Criminal law
Cover of the book Le fonti rivisitate by Ignazio Marcello Gallo, Giappichelli Editore
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Ignazio Marcello Gallo ISBN: 9788892166547
Publisher: Giappichelli Editore Publication: June 30, 2017
Imprint: Giappichelli Editore Language: Italian
Author: Ignazio Marcello Gallo
ISBN: 9788892166547
Publisher: Giappichelli Editore
Publication: June 30, 2017
Imprint: Giappichelli Editore
Language: Italian

Questo libretto continua un discorso che, iniziato nel volume dedicato alle impugnazioni, è andato avanti ne La piccola frase di Mortara e, soprattutto, in Regola e giudizio. In due parole ho cercato di dar voce ai motivi che mi hanno portato ad afferrare il senso profondo della concezione cd. imperativistica del diritto e a collocarla nel posto che le spetta in un personale scaffale delle idee. Insistito su quest’ultima parola, perché è in quest’ottica che considero, riconoscendole un ruolo centrale, la teoria richiamata. Se cerco di ragionare, invece, in termini che, per intenderci, chiamerò dommatici, resto fermo alla tesi secondo la quale è la forma del giudizio ipotetico a fotografare la struttura di ogni pensabile norma: naturalmente mi riferisco a norme precettive, anche se con opportuni aggiustamenti le cose non cambiano molto quando si tratti di norme cd. tecniche. Ma non allontaniamoci dal perimetro tracciato: diritto come imperativo, appello rivolto a uno o a più, tanti, destinatari. Che vuol dire, comunicazione in grado di funzionare solo se ne è ugualmente pensabile sia l’osservanza che la trasgressione. Ora, ciò che è osservato o trasgredito è un appello, vale a dire un richiamo, un dettato che muove da un uomo, reale o virtuale, ad altri uomini: possiamo, allora, immaginare condotte conformi e condotte contrarie, sempre sulla base di una scelta, effettiva o virtuale, operata dal destinatario. L’imperativo, comando, appello, presuppone, insomma, una volontà cosciente alla quale si rivolge: se uno di questi due poli fa difetto non c’è diritto. La tarda, nel mio caso tardissima, età è stagione di bilanci: le pietre miliari di un percorso appaiono diverse da come erano state viste la prima volta. È il mio caso con Welzel. Anche a lui debbo, qual che io mi sia, un tributo tardivo. Ho tentato da giovanissimo di illustrarne e criticarne gli statuti dommatici e sono critiche che faccio ancora mie. Non avevo colto, però, il senso più intimo del suo messaggio, del pensiero di uno studioso che, come ebbi ad udire da un giovane professore renano in un convegno tenuto a Napoli proprio sulla welzeliana “azione finalistica”, di uno studioso, dicevo, che più che a convincere tendeva a convertire. Non c’è diritto e, in particolare, non c’è diritto penale, quando l’uomo è trattato come “cieca forza della natura”. Il cristiano evangelico che il Maestro era non concede nulla al mestiere del giurista. O si rispetta questa ontologia o con forza, invitandoci a seguirlo, Hans Welzel dice: no. Un pensiero riconoscente alla dott.ssa Valentina Brigandì e all’avv. Andrea Zannier, che mi hanno accompagnato nella rivisitazione di testi ai quali i miei occhi non mi permettono di accostarmi direttamente. E, naturalmente, agli amici che ho assillato con le mie prove d’autore: per tutti e in primo luogo, Nereo Battello e Gaetano Insolera. Gli sbagli sono tutti miei, quanto di buono o almeno di accettabile c’è in questo libricino è merito loro.  

View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart

Questo libretto continua un discorso che, iniziato nel volume dedicato alle impugnazioni, è andato avanti ne La piccola frase di Mortara e, soprattutto, in Regola e giudizio. In due parole ho cercato di dar voce ai motivi che mi hanno portato ad afferrare il senso profondo della concezione cd. imperativistica del diritto e a collocarla nel posto che le spetta in un personale scaffale delle idee. Insistito su quest’ultima parola, perché è in quest’ottica che considero, riconoscendole un ruolo centrale, la teoria richiamata. Se cerco di ragionare, invece, in termini che, per intenderci, chiamerò dommatici, resto fermo alla tesi secondo la quale è la forma del giudizio ipotetico a fotografare la struttura di ogni pensabile norma: naturalmente mi riferisco a norme precettive, anche se con opportuni aggiustamenti le cose non cambiano molto quando si tratti di norme cd. tecniche. Ma non allontaniamoci dal perimetro tracciato: diritto come imperativo, appello rivolto a uno o a più, tanti, destinatari. Che vuol dire, comunicazione in grado di funzionare solo se ne è ugualmente pensabile sia l’osservanza che la trasgressione. Ora, ciò che è osservato o trasgredito è un appello, vale a dire un richiamo, un dettato che muove da un uomo, reale o virtuale, ad altri uomini: possiamo, allora, immaginare condotte conformi e condotte contrarie, sempre sulla base di una scelta, effettiva o virtuale, operata dal destinatario. L’imperativo, comando, appello, presuppone, insomma, una volontà cosciente alla quale si rivolge: se uno di questi due poli fa difetto non c’è diritto. La tarda, nel mio caso tardissima, età è stagione di bilanci: le pietre miliari di un percorso appaiono diverse da come erano state viste la prima volta. È il mio caso con Welzel. Anche a lui debbo, qual che io mi sia, un tributo tardivo. Ho tentato da giovanissimo di illustrarne e criticarne gli statuti dommatici e sono critiche che faccio ancora mie. Non avevo colto, però, il senso più intimo del suo messaggio, del pensiero di uno studioso che, come ebbi ad udire da un giovane professore renano in un convegno tenuto a Napoli proprio sulla welzeliana “azione finalistica”, di uno studioso, dicevo, che più che a convincere tendeva a convertire. Non c’è diritto e, in particolare, non c’è diritto penale, quando l’uomo è trattato come “cieca forza della natura”. Il cristiano evangelico che il Maestro era non concede nulla al mestiere del giurista. O si rispetta questa ontologia o con forza, invitandoci a seguirlo, Hans Welzel dice: no. Un pensiero riconoscente alla dott.ssa Valentina Brigandì e all’avv. Andrea Zannier, che mi hanno accompagnato nella rivisitazione di testi ai quali i miei occhi non mi permettono di accostarmi direttamente. E, naturalmente, agli amici che ho assillato con le mie prove d’autore: per tutti e in primo luogo, Nereo Battello e Gaetano Insolera. Gli sbagli sono tutti miei, quanto di buono o almeno di accettabile c’è in questo libricino è merito loro.  

More books from Giappichelli Editore

Cover of the book Il nuovo condominio by Ignazio Marcello Gallo
Cover of the book Lineamenti di diritto costituzionale della Regione Emilia-Romagna by Ignazio Marcello Gallo
Cover of the book La conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro by Ignazio Marcello Gallo
Cover of the book L'interesse legittimo by Ignazio Marcello Gallo
Cover of the book Il contratto di appalto by Ignazio Marcello Gallo
Cover of the book Udienza preliminare e procedimenti speciali by Ignazio Marcello Gallo
Cover of the book L'associazionismo imprenditoriale nel moderno sistema di relazioni industriali by Ignazio Marcello Gallo
Cover of the book Contributo allo studio degli strumenti di soluzione delle controversie fiscali internazionali by Ignazio Marcello Gallo
Cover of the book Nuove province e città metropolitane by Ignazio Marcello Gallo
Cover of the book Il nuovo sistema ispettivo e il contrasto al lavoro irregolare dopo il Jobs Act by Ignazio Marcello Gallo
Cover of the book L'oggetto del giudizio di cognizione tra crisi delle categorie del diritto civile e evoluzioni del diritto processuale by Ignazio Marcello Gallo
Cover of the book Le indagini preliminari by Ignazio Marcello Gallo
Cover of the book Contratti di convivenza e di unione civile by Ignazio Marcello Gallo
Cover of the book Testamento biologico e consenso informato by Ignazio Marcello Gallo
Cover of the book Verso una nuova unitarietà della revoca e dell'annullamento d'ufficio by Ignazio Marcello Gallo
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy