Author: | Francesco Remotti | ISBN: | 9788858128626 |
Publisher: | Editori Laterza | Publication: | February 2, 2017 |
Imprint: | Editori Laterza | Language: | Italian |
Author: | Francesco Remotti |
ISBN: | 9788858128626 |
Publisher: | Editori Laterza |
Publication: | February 2, 2017 |
Imprint: | Editori Laterza |
Language: | Italian |
È doveroso richiamare l'attenzione sulle conseguenze pericolose e sui guasti ai quali si va incontro quando a essere rivendicate sono le identità – religiose, etniche o culturali – e le loro pretese di conservazione e purezza. È ciò che fa Remotti in questo libro, mettendo in discussione non solo l'utilità, ma anche la stessa coerenza logica del concetto di identità. Alessandro Cavalli, "L'Indice"
«Identità è una parola avvelenata. Il veleno contenuto in questa parola così nitida e bella, così fiduciosamente condivisa, di uso pressoché universale, può essere tanto oppure poco, talvolta persino impercettibile e quasi innocuo. Ma anche quando è impercettibile, la tossicità è presente in numerose idee che la parola contiene e, accumulandosi, può manifestarsi alla lunga, in maniera inattesa e imprevista. Perché e in che senso identità è una parola avvelenata? Semplicemente perché promette ciò che non c'è; perché ci illude su ciò che non siamo; perché fa passare per reale ciò che invece è una finzione o, al massimo, un'aspirazione. Diciamo allora che l'identità è un mito, un grande mito del nostro tempo.»
È doveroso richiamare l'attenzione sulle conseguenze pericolose e sui guasti ai quali si va incontro quando a essere rivendicate sono le identità – religiose, etniche o culturali – e le loro pretese di conservazione e purezza. È ciò che fa Remotti in questo libro, mettendo in discussione non solo l'utilità, ma anche la stessa coerenza logica del concetto di identità. Alessandro Cavalli, "L'Indice"
«Identità è una parola avvelenata. Il veleno contenuto in questa parola così nitida e bella, così fiduciosamente condivisa, di uso pressoché universale, può essere tanto oppure poco, talvolta persino impercettibile e quasi innocuo. Ma anche quando è impercettibile, la tossicità è presente in numerose idee che la parola contiene e, accumulandosi, può manifestarsi alla lunga, in maniera inattesa e imprevista. Perché e in che senso identità è una parola avvelenata? Semplicemente perché promette ciò che non c'è; perché ci illude su ciò che non siamo; perché fa passare per reale ciò che invece è una finzione o, al massimo, un'aspirazione. Diciamo allora che l'identità è un mito, un grande mito del nostro tempo.»