L'archetipo dell'Uomo delinquente in Cesare Lombroso

Nonfiction, Religion & Spirituality, Philosophy, Good & Evil, Health & Well Being, Psychology, Personality
Cover of the book L'archetipo dell'Uomo delinquente in Cesare Lombroso by Marianna Gianna Ferrenti, Marianna Gianna Ferrenti
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Marianna Gianna Ferrenti ISBN: 9786050315509
Publisher: Marianna Gianna Ferrenti Publication: September 8, 2014
Imprint: Language: Italian
Author: Marianna Gianna Ferrenti
ISBN: 9786050315509
Publisher: Marianna Gianna Ferrenti
Publication: September 8, 2014
Imprint:
Language: Italian

Cesare Lombroso, noto psichiatra e antropologo vissuto nella Seconda metà dell’Ottocento avanzò una teoria molto particolare che diventerà il teorema dell’antropologia criminale contemporanea. Nell’Uomo delinquente un saggio triadico che si dirama tra le branche dell’Antropologia, della Giurisprudenza e della Psichiatria egli individua in alcuni tratti somatici del volto (per esemplificare in alcune incurvature, solchi, sigomi e in talune caratteristiche posturali, nonché nelle tipici conformazioni dell’encefalo) la sembianza fisica dell’uomo deviato. Tuttavia egli non si limita a raffigurare, analiticamente, il ritratto anatomico della patologia mentale ma si addentra in una argomentazione molto più complessa, di natura sociologica, sui comportamenti estrosi e bizzarri, fuori dal concetto ordinario di “norma” che condurrebbero l’uomo per natura ad atti criminosi. Una teoria, che, paradossalmente, per quanto sia difficile crederlo, poteva e potrebbe tuttora rassicurare perché rappresenta il tentativo di dare un volto alla follia. Ecco perché gli studi condotti da Lombroso sono ancora molto attuali nel momento in cui la psichiatria contemporanea cerca di costruire l’identikit dell’assassino proprio attingendo dalla analisi della vita quotidiana, delle sue abitudini e dei suoi comportamenti sociali. In realtà, il discorso di Lombroso è molto più complesso perché egli non si limita allo scarto evoluzionistico darwiniano più vicino alle teorie naturalistiche che a quelle antropologiche, al contrario cerca di approcciarsi all’atto delittuoso e a colui che lo compie, non attraverso la dicotomica distinzione tra “oggetto” e “soggetto” ma cercando di carpirne la dynamis interna (per usare un linguaggio caro all’etimologia greca) cioè l’energia proveniente dai rituali e dai simboli che sottendono lo iato tra l’atto criminoso e colui che agisce, una forza che non è necessariamente titanica o distruttiva come si vuol far credere. Lombroso rappresenta l’evoluzione di quella psicologia scientifica che si afferma proprio alla fine dell’Ottocento, che affondava le proprie radici nella psicoanalisi di Freud e Jung per proseguire nella prima decade del Novecento con il costruttivismo. Lombroso, per la prima volta, cerca di superare la diatriba tra creazionismo ed evoluzionismo che peraltro anima ancora oggi il dibattito epistemologico attraverso quella prospettiva costruttivista che nell’Unione Sovietica era molto presente già a partire dal 1913 e che in Europa arriva più tardi. L’uomo non è creato da Dio, ma non è neppure creatore, non è artefice ma costruttore delle proprie azioni sulla base della relazione con il mondo esterno, in una rete sociologica e antropologica dell’atto criminoso in cui al centro non c’è l’atto stesso come oggetto da biasimare, condannare o demonizzare ma vi è la personalità di colui che lo compie. Oggi l'archetipo dell’uomo criminale è riferibile al delirio di onnipotenza di chi assale la società senza alcuno scrupo di coscienza.

View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart

Cesare Lombroso, noto psichiatra e antropologo vissuto nella Seconda metà dell’Ottocento avanzò una teoria molto particolare che diventerà il teorema dell’antropologia criminale contemporanea. Nell’Uomo delinquente un saggio triadico che si dirama tra le branche dell’Antropologia, della Giurisprudenza e della Psichiatria egli individua in alcuni tratti somatici del volto (per esemplificare in alcune incurvature, solchi, sigomi e in talune caratteristiche posturali, nonché nelle tipici conformazioni dell’encefalo) la sembianza fisica dell’uomo deviato. Tuttavia egli non si limita a raffigurare, analiticamente, il ritratto anatomico della patologia mentale ma si addentra in una argomentazione molto più complessa, di natura sociologica, sui comportamenti estrosi e bizzarri, fuori dal concetto ordinario di “norma” che condurrebbero l’uomo per natura ad atti criminosi. Una teoria, che, paradossalmente, per quanto sia difficile crederlo, poteva e potrebbe tuttora rassicurare perché rappresenta il tentativo di dare un volto alla follia. Ecco perché gli studi condotti da Lombroso sono ancora molto attuali nel momento in cui la psichiatria contemporanea cerca di costruire l’identikit dell’assassino proprio attingendo dalla analisi della vita quotidiana, delle sue abitudini e dei suoi comportamenti sociali. In realtà, il discorso di Lombroso è molto più complesso perché egli non si limita allo scarto evoluzionistico darwiniano più vicino alle teorie naturalistiche che a quelle antropologiche, al contrario cerca di approcciarsi all’atto delittuoso e a colui che lo compie, non attraverso la dicotomica distinzione tra “oggetto” e “soggetto” ma cercando di carpirne la dynamis interna (per usare un linguaggio caro all’etimologia greca) cioè l’energia proveniente dai rituali e dai simboli che sottendono lo iato tra l’atto criminoso e colui che agisce, una forza che non è necessariamente titanica o distruttiva come si vuol far credere. Lombroso rappresenta l’evoluzione di quella psicologia scientifica che si afferma proprio alla fine dell’Ottocento, che affondava le proprie radici nella psicoanalisi di Freud e Jung per proseguire nella prima decade del Novecento con il costruttivismo. Lombroso, per la prima volta, cerca di superare la diatriba tra creazionismo ed evoluzionismo che peraltro anima ancora oggi il dibattito epistemologico attraverso quella prospettiva costruttivista che nell’Unione Sovietica era molto presente già a partire dal 1913 e che in Europa arriva più tardi. L’uomo non è creato da Dio, ma non è neppure creatore, non è artefice ma costruttore delle proprie azioni sulla base della relazione con il mondo esterno, in una rete sociologica e antropologica dell’atto criminoso in cui al centro non c’è l’atto stesso come oggetto da biasimare, condannare o demonizzare ma vi è la personalità di colui che lo compie. Oggi l'archetipo dell’uomo criminale è riferibile al delirio di onnipotenza di chi assale la società senza alcuno scrupo di coscienza.

More books from Personality

Cover of the book Soziale Angst und Soziale Phobie by Marianna Gianna Ferrenti
Cover of the book Self-Awareness & Causal Attribution by Marianna Gianna Ferrenti
Cover of the book Psychological Development of High Risk Multiple Birth Children by Marianna Gianna Ferrenti
Cover of the book The Function of Emotions by Marianna Gianna Ferrenti
Cover of the book Miti e Leggende nella Psicologia by Marianna Gianna Ferrenti
Cover of the book Essential Personality by Marianna Gianna Ferrenti
Cover of the book SPF Sans Personnalité Fixe: Le prédateur du trouble de la personnalité narcissique by Marianna Gianna Ferrenti
Cover of the book Rules of Hope by Marianna Gianna Ferrenti
Cover of the book Selbstanalyse angelehnt an die Archetypen nach C.G. Jung by Marianna Gianna Ferrenti
Cover of the book The Five Paths to Happiness by Marianna Gianna Ferrenti
Cover of the book Originals by Marianna Gianna Ferrenti
Cover of the book Identity and Intimacy in Marriage by Marianna Gianna Ferrenti
Cover of the book Personality in Adulthood, Second Edition by Marianna Gianna Ferrenti
Cover of the book INTROVERTical: An Introvert's Guide to Getting to the Top by Marianna Gianna Ferrenti
Cover of the book The Way to Vibrant Health by Marianna Gianna Ferrenti
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy