Author: | PIETRO GIANNONE | ISBN: | 1230003290040 |
Publisher: | NICCIA | Publication: | June 22, 2019 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | PIETRO GIANNONE |
ISBN: | 1230003290040 |
Publisher: | NICCIA |
Publication: | June 22, 2019 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Era in quest'anno 964 succeduto nell'Imperio di Oriente Niceforo Foca, il quale mal sofferendo che Ottone avesse in Italia acquistata tanta autorità, e che pensasse discacciar i Greci dalla Puglia e dalla Calabria, aveva munite queste province con forti presidj. Erano governate le città delle medesime da Straticò, magistrato, che lungamente durovvi sino a' Catapani; ed in Bari città metropoli della Puglia avea unito il maggior nerbo delle sue forze; nè meno poteva soffrire, che non si dasse a lui altro, che il titolo d'Imperador de' Greci, e che all'incontro Ottone prendesse quello d'Imperador de' Romani.
Ma Luitprando Vescovo di Cremona suo intimo familiare consigliò ad Ottone, che prima di sperimentar le armi contro Niceforo, volesse tentare, se per mezzo d'una stretta parentela potesse da lui ottener ciò che sarebbe stato incerto di ottenere per mezzo d'una dubbia e crudel guerra; a questo effetto riputò mezzo assai pronto ed efficace, se Niceforo volesse dare in moglie la Principessa Anna, ovvero Teofania ad Ottone suo figliuolo, e per titolo di dote gli concedesse le due province Puglia e la Calabria. Era questa Principessa figliuola dell'Imperador romano Argiro e dell'Imperadrice Teofania, la quale per un esecrabile parricidio avea avvelenato Argiro, affinch'ella potesse sposarsi Niceforo. Allora fu, che Ottone spedì in Costantinopoli una magnifica Legazione a Niceforo, mandandovi per Ambasciadore il famoso Luitprando Vescovo di Cremona a dimandarla: quegli che si rendè celebre al mondo non meno per questa legazione, che per le molte sue opere, che ci ha lasciate.
Riuscì però inutile l'ambasceria di Luitprando presso Niceforo, il quale mal potendo ancora celare col medesimo l'astio, che covava internamente contro Ottone, lo trattò indegnamente, e dopo averlo fatto trattenere inutilmente quattro mesi in Costantinopoli, ne lo rimandò senza conchiusione alcuna.
Intanto Ottone lusingato, che dovrebbero aver effetto i suoi disegni, avea a se richiamato Ottone suo figliuolo, il quale fermatosi col padre in Roma, fu associato in quest'anno 968 all'Imperio e dal Pontefice era stato unto ed incoronato colla Corona imperiale. E Niceforo in quest'istesso tempo, per ingannar maggiormente Ottone.
Era in quest'anno 964 succeduto nell'Imperio di Oriente Niceforo Foca, il quale mal sofferendo che Ottone avesse in Italia acquistata tanta autorità, e che pensasse discacciar i Greci dalla Puglia e dalla Calabria, aveva munite queste province con forti presidj. Erano governate le città delle medesime da Straticò, magistrato, che lungamente durovvi sino a' Catapani; ed in Bari città metropoli della Puglia avea unito il maggior nerbo delle sue forze; nè meno poteva soffrire, che non si dasse a lui altro, che il titolo d'Imperador de' Greci, e che all'incontro Ottone prendesse quello d'Imperador de' Romani.
Ma Luitprando Vescovo di Cremona suo intimo familiare consigliò ad Ottone, che prima di sperimentar le armi contro Niceforo, volesse tentare, se per mezzo d'una stretta parentela potesse da lui ottener ciò che sarebbe stato incerto di ottenere per mezzo d'una dubbia e crudel guerra; a questo effetto riputò mezzo assai pronto ed efficace, se Niceforo volesse dare in moglie la Principessa Anna, ovvero Teofania ad Ottone suo figliuolo, e per titolo di dote gli concedesse le due province Puglia e la Calabria. Era questa Principessa figliuola dell'Imperador romano Argiro e dell'Imperadrice Teofania, la quale per un esecrabile parricidio avea avvelenato Argiro, affinch'ella potesse sposarsi Niceforo. Allora fu, che Ottone spedì in Costantinopoli una magnifica Legazione a Niceforo, mandandovi per Ambasciadore il famoso Luitprando Vescovo di Cremona a dimandarla: quegli che si rendè celebre al mondo non meno per questa legazione, che per le molte sue opere, che ci ha lasciate.
Riuscì però inutile l'ambasceria di Luitprando presso Niceforo, il quale mal potendo ancora celare col medesimo l'astio, che covava internamente contro Ottone, lo trattò indegnamente, e dopo averlo fatto trattenere inutilmente quattro mesi in Costantinopoli, ne lo rimandò senza conchiusione alcuna.
Intanto Ottone lusingato, che dovrebbero aver effetto i suoi disegni, avea a se richiamato Ottone suo figliuolo, il quale fermatosi col padre in Roma, fu associato in quest'anno 968 all'Imperio e dal Pontefice era stato unto ed incoronato colla Corona imperiale. E Niceforo in quest'istesso tempo, per ingannar maggiormente Ottone.