Author: | GRAZIA DELEDDA | ISBN: | 1230003305461 |
Publisher: | NICCIA | Publication: | July 2, 2019 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | GRAZIA DELEDDA |
ISBN: | 1230003305461 |
Publisher: | NICCIA |
Publication: | July 2, 2019 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
GRAZIA DELEDDA
FIOR DI SARDEGNA
DAL LIBRO: Siamo in Sardegna, nella parte montuosa della Sardegna, in una piccola città che ci contenteremo di chiamare solo X***, benchè nella carta sia segnata con un nome assai sonoro e lungo. X*** possiede la sua brava passeggiata, le sue piazze, esenti ancora di fontane di marmo, e di statue, i suoi caffè splendidissimi, il suo club, e qualche volta anche a intervalli di due o tre anni, si permette il lusso del teatro: tutto ciò però non impedisce che vi si tragga la vita più noiosa di questo mondo, sicchè la più piccola novità basta per mettere in fermento gli abitanti pacifici e poco interessati nelle gravi questioni d'oltre monti e d'oltre mari. Ai primi dell'anno 1881, la novità più saliente, la novità che più dava di che pensare e di che dire nei crocchi, nei caffè, nelle conversazioni private di X*** era una palazzina misteriosa che da circa due mesi stavasi fabbricando all'estremità nord della città, vicino alla casa di don Salvatore Mannu, ch'era l'ultima di X***, una palazzina bianca, elegante, dai balconi di ferro verniciati a rosso, circondata da uno spazio destinato a giardino. Gli studenti, che poco più o meno s'intendevano tutti di francese, dicevano che quella casina di uno stile mai più conosciuto in X***, le cui case erano tutte disadorne e ineleganti al di fuori - allora - era uno chalet, e che probabilmente lo faceva costruire qualche ricco per venirsene in Sardegna nella bella stagione - qualche inglese, ben sottinteso, molto eccentrico ed originale, dal punto che sceglieva la Sardegna per luogo di villeggiatura... - Ma un negoziante che aveva viaggiato in Spagna e abitato per tre settimane in Granata, un gran sognatore idealista che smentiva la massima: i commercianti son tutti gente positiva, asseriva che lo stile della nuova palazzina era moresco, lo conosceva ben lui... e aveva la sua idea fissa: doveva venir abitata, la palazzina s'intende, e non l'idea, da un signore orientale, forse qualche pascià, gelosissimo e innamorato di una bella fanciulla sempre velata, il quale veniva sino lì, in fondo al mondo, per nascondere a tutti la sua donna e vivere senza il timore d'essere tradito da lei, ignara delle nos
GRAZIA DELEDDA
FIOR DI SARDEGNA
DAL LIBRO: Siamo in Sardegna, nella parte montuosa della Sardegna, in una piccola città che ci contenteremo di chiamare solo X***, benchè nella carta sia segnata con un nome assai sonoro e lungo. X*** possiede la sua brava passeggiata, le sue piazze, esenti ancora di fontane di marmo, e di statue, i suoi caffè splendidissimi, il suo club, e qualche volta anche a intervalli di due o tre anni, si permette il lusso del teatro: tutto ciò però non impedisce che vi si tragga la vita più noiosa di questo mondo, sicchè la più piccola novità basta per mettere in fermento gli abitanti pacifici e poco interessati nelle gravi questioni d'oltre monti e d'oltre mari. Ai primi dell'anno 1881, la novità più saliente, la novità che più dava di che pensare e di che dire nei crocchi, nei caffè, nelle conversazioni private di X*** era una palazzina misteriosa che da circa due mesi stavasi fabbricando all'estremità nord della città, vicino alla casa di don Salvatore Mannu, ch'era l'ultima di X***, una palazzina bianca, elegante, dai balconi di ferro verniciati a rosso, circondata da uno spazio destinato a giardino. Gli studenti, che poco più o meno s'intendevano tutti di francese, dicevano che quella casina di uno stile mai più conosciuto in X***, le cui case erano tutte disadorne e ineleganti al di fuori - allora - era uno chalet, e che probabilmente lo faceva costruire qualche ricco per venirsene in Sardegna nella bella stagione - qualche inglese, ben sottinteso, molto eccentrico ed originale, dal punto che sceglieva la Sardegna per luogo di villeggiatura... - Ma un negoziante che aveva viaggiato in Spagna e abitato per tre settimane in Granata, un gran sognatore idealista che smentiva la massima: i commercianti son tutti gente positiva, asseriva che lo stile della nuova palazzina era moresco, lo conosceva ben lui... e aveva la sua idea fissa: doveva venir abitata, la palazzina s'intende, e non l'idea, da un signore orientale, forse qualche pascià, gelosissimo e innamorato di una bella fanciulla sempre velata, il quale veniva sino lì, in fondo al mondo, per nascondere a tutti la sua donna e vivere senza il timore d'essere tradito da lei, ignara delle nos