FAUSTO BRAGIA

E ALTRE NOVELLE

Fiction & Literature
Cover of the book FAUSTO BRAGIA by LUIGI CAPUANA, NICCIA
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Author: LUIGI CAPUANA ISBN: 1230003305409
Publisher: NICCIA Publication: July 2, 2019
Imprint: Language: Italian
Author: LUIGI CAPUANA
ISBN: 1230003305409
Publisher: NICCIA
Publication: July 2, 2019
Imprint:
Language: Italian

LUIGI CAPUANA

FAUSTO BRAGIA

E

ALTRE NOVELLE

DAL LIBRO: Veramente si chiamava Zamboni; ma aveva mani così enormi, con palme larghe, con dita lunghe e nodose, col dorso velloso, con ciuffetti di pelo fin su le falangi delle ugne, che amici e conoscenti, prima per ischerzo, poi per abitudine, gli appiccicarono di buon ora quel nomignolo, mutando soltanto una consonante e una vocale; e oramai nessuno si rammentava più di quelle due lettere buttate via tant'anni addietro. Si poteva dire che soltanto i suoi biglietti di visita portavano segnato: Cav. Giuliano Zamboni, con una bella corona in testa. E le cattive lingue aggiungevano che anche la corona gli stava a proposito, con le punte acuminate somiglianti a dei cornini.

Egli lasciava dire.

Scriveva interminabili romanzi storici, (intendeva pubblicarli a collezione finita) dove si svolgevano tutti gli avvenimenti medievali della sua città nativa: guerre, assedi, prodezze in giostre e tornei, rapimenti, amori colpevoli tra castellane e paggi che finivano sempre tragicamente. Un alto sentimento giustiziero gli faceva punire col veleno, col pugnale, con la corda, le offese fatte al talamo coniugale nei barbari secoli donde cavava i soggetti delle non mai interrotte narrazioni. E su questo punto egli non si faceva scrupolo di tradire anche le più esplicite testimonianze delle cronache compulsate e le conferme più sicure degli storici posteriori.

- È per la morale! - rispondeva serio serio, a chi gli faceva osservare che i fatti non erano accaduti precisamente come venivano raccontati da lui. - L'arte dev'essere morale; se no, non è arte!

Bella e buona teorica!

Zampone però, secondo le male lingue, avrebbe fatto meglio a giustiziare meno paggi e castellane e mettere invece un po' d'ordine nella propria famiglia, dove, se non un giustiziero a quel modo (sarebbe stato un po' troppo; i tempi sono mutati e la civiltà ci ha resi più benigni), occorreva almeno un marito che aprisse un po' gli occhi e frenasse le pazzie della signora! C'erano due belle figliuole e non era giusto che avessero sotto gli occhi il perenne scandalo della genitrice!

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FAUSTO BRAGIA

E

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DAL LIBRO: Veramente si chiamava Zamboni; ma aveva mani così enormi, con palme larghe, con dita lunghe e nodose, col dorso velloso, con ciuffetti di pelo fin su le falangi delle ugne, che amici e conoscenti, prima per ischerzo, poi per abitudine, gli appiccicarono di buon ora quel nomignolo, mutando soltanto una consonante e una vocale; e oramai nessuno si rammentava più di quelle due lettere buttate via tant'anni addietro. Si poteva dire che soltanto i suoi biglietti di visita portavano segnato: Cav. Giuliano Zamboni, con una bella corona in testa. E le cattive lingue aggiungevano che anche la corona gli stava a proposito, con le punte acuminate somiglianti a dei cornini.

Egli lasciava dire.

Scriveva interminabili romanzi storici, (intendeva pubblicarli a collezione finita) dove si svolgevano tutti gli avvenimenti medievali della sua città nativa: guerre, assedi, prodezze in giostre e tornei, rapimenti, amori colpevoli tra castellane e paggi che finivano sempre tragicamente. Un alto sentimento giustiziero gli faceva punire col veleno, col pugnale, con la corda, le offese fatte al talamo coniugale nei barbari secoli donde cavava i soggetti delle non mai interrotte narrazioni. E su questo punto egli non si faceva scrupolo di tradire anche le più esplicite testimonianze delle cronache compulsate e le conferme più sicure degli storici posteriori.

- È per la morale! - rispondeva serio serio, a chi gli faceva osservare che i fatti non erano accaduti precisamente come venivano raccontati da lui. - L'arte dev'essere morale; se no, non è arte!

Bella e buona teorica!

Zampone però, secondo le male lingue, avrebbe fatto meglio a giustiziare meno paggi e castellane e mettere invece un po' d'ordine nella propria famiglia, dove, se non un giustiziero a quel modo (sarebbe stato un po' troppo; i tempi sono mutati e la civiltà ci ha resi più benigni), occorreva almeno un marito che aprisse un po' gli occhi e frenasse le pazzie della signora! C'erano due belle figliuole e non era giusto che avessero sotto gli occhi il perenne scandalo della genitrice!

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