Author: | Emilio Salgari | ISBN: | 9788868110352 |
Publisher: | Libri da leggere | Publication: | December 14, 2015 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Emilio Salgari |
ISBN: | 9788868110352 |
Publisher: | Libri da leggere |
Publication: | December 14, 2015 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
In questo romanzo lo scrittore veronese Emilio Salgari ha dato maggior sfogo alla propria immaginazione. L’autore, infatti, ha messo da parte le ambientazioni “marinaresche” per dedicarsi alla fredda e vastissima Alaska per fare da sfondo alla sua storia. Un’ambientazione atipica per la letteratura salgariana ma che consacra l’autore come uno dei migliori scrittori di avventure di tutti i tempi. Ovviamente, anche in questa opera, le descrizioni dei luoghi, degli uomini, degli animali e delle cose sono estremamente minuziose e ricche di particolari. I due protagonisti, due cow boys americani, si ritrovano nel corso della narrazione, a dover affrontare le sfide più difficili della propria vita. Il contesto storico in cui il romanzo è ambientato vede le rivolte degli indiani contro i conquistatori bianchi che volevano a tutti i costi invadere le loro terre.
Mentre controllano il loro bestiame, Back e Bennie faranno un incontro che cambierà per sempre le loro vite. In un accampamento attaccato dagli indiani scoprono un uomo, Guglielmo che, nonostante fosse stato scotennato, aveva ancora uno spiraglio di vita. Per ringraziarli di averlo salvato, Gugliemo li condurrà in un viaggio. Il viaggio che modificherà le loro esistenze per sempre.
Nonostante fosse europeo, Emilio Salgari con questo ed altri romanzi, tra cui Il re della Prateria (1896) e La città dell’oro (1898), ha contribuito alla letteratura del West al pari dello scrittore tedesco Karl May, dello scrittore irlandese Mayne Reid o dell’altro scrittore il francese Gustave Aimard. La conquista del West è stata una delle imprese più difficili dell’uomo moderno di cui Salgari si è fatto egregio interprete approfondendo luoghi e vicende. L’autore decise di affrontare questo tema mosso dalla stessa passione che aveva dettato le imprese narrate nel ciclo indo-maltese o dei Corsari. I primi anni del Novecento non furono facili per l’autore che nel 1911 si suicidò a Torino.
In questo romanzo lo scrittore veronese Emilio Salgari ha dato maggior sfogo alla propria immaginazione. L’autore, infatti, ha messo da parte le ambientazioni “marinaresche” per dedicarsi alla fredda e vastissima Alaska per fare da sfondo alla sua storia. Un’ambientazione atipica per la letteratura salgariana ma che consacra l’autore come uno dei migliori scrittori di avventure di tutti i tempi. Ovviamente, anche in questa opera, le descrizioni dei luoghi, degli uomini, degli animali e delle cose sono estremamente minuziose e ricche di particolari. I due protagonisti, due cow boys americani, si ritrovano nel corso della narrazione, a dover affrontare le sfide più difficili della propria vita. Il contesto storico in cui il romanzo è ambientato vede le rivolte degli indiani contro i conquistatori bianchi che volevano a tutti i costi invadere le loro terre.
Mentre controllano il loro bestiame, Back e Bennie faranno un incontro che cambierà per sempre le loro vite. In un accampamento attaccato dagli indiani scoprono un uomo, Guglielmo che, nonostante fosse stato scotennato, aveva ancora uno spiraglio di vita. Per ringraziarli di averlo salvato, Gugliemo li condurrà in un viaggio. Il viaggio che modificherà le loro esistenze per sempre.
Nonostante fosse europeo, Emilio Salgari con questo ed altri romanzi, tra cui Il re della Prateria (1896) e La città dell’oro (1898), ha contribuito alla letteratura del West al pari dello scrittore tedesco Karl May, dello scrittore irlandese Mayne Reid o dell’altro scrittore il francese Gustave Aimard. La conquista del West è stata una delle imprese più difficili dell’uomo moderno di cui Salgari si è fatto egregio interprete approfondendo luoghi e vicende. L’autore decise di affrontare questo tema mosso dalla stessa passione che aveva dettato le imprese narrate nel ciclo indo-maltese o dei Corsari. I primi anni del Novecento non furono facili per l’autore che nel 1911 si suicidò a Torino.