Author: | Michele Prisco | ISBN: | 9788868225445 |
Publisher: | Luigi Pellegrini Editore | Publication: | March 14, 2017 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Michele Prisco |
ISBN: | 9788868225445 |
Publisher: | Luigi Pellegrini Editore |
Publication: | March 14, 2017 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
La scrittura di Michele Prisco presenta, sin dal suo apparire sulla scena letteraria italiana all’indomani della seconda guerra mondiale, motivi afferenti al Neorealismo, anche se lo scrittore non li condivide in modo pedissequo, per cui l’adesione alla realtà della borghesia campana è deformata dalla presenza di elementi tipici di certo ‘fantastico’ novecentesco, appena accennati e, pertanto, particolarmente affascinanti.
In tale ottica si colloca Figli difficili, romanzo edito per la prima volta nel 1954 nella collana “Sidera” della casa editrice Rizzoli, che offre uno scorcio narrativo di grande suggestione attraverso la rappresentazione di alcuni personaggi riuniti nell’attesa del ritorno di Maddalena, allontanatasi alcuni anni addietro da casa. La circostanza aziona un imprevedibile meccanismo fondato sull’affiorare di ricordi, inattese rivelazioni, ossessive e, spesso improbabili, difese di atti compiuti obbedendo a ‘logiche’ alquanto personali, a lasciar emergere il volto di un gruppo familiare lacerato da profondi risentimenti, nonché di un tessuto sociale contraddistinto da un’ipocrisia immedicabile, in cui si può riscontrare, altresì, il fallimento di una generazione giovanile connotata da una superficialità dai tratti inquietanti, del tutto incapace di valutare gli effetti prodotti dal secondo conflitto mondiale. Il romanzo, il terzo della produzione narrativa dello scrittore partenopeo, attesta la sua attitudine a calarsi nei meandri dell’animo umano scandagliato minuziosamente tramite la tecnica della proiezione all’esterno della congerie di conflitti alberganti in una dimensione difficile da esplorare, eppure dotata di un fascino ineguagliabile.
La scrittura di Michele Prisco presenta, sin dal suo apparire sulla scena letteraria italiana all’indomani della seconda guerra mondiale, motivi afferenti al Neorealismo, anche se lo scrittore non li condivide in modo pedissequo, per cui l’adesione alla realtà della borghesia campana è deformata dalla presenza di elementi tipici di certo ‘fantastico’ novecentesco, appena accennati e, pertanto, particolarmente affascinanti.
In tale ottica si colloca Figli difficili, romanzo edito per la prima volta nel 1954 nella collana “Sidera” della casa editrice Rizzoli, che offre uno scorcio narrativo di grande suggestione attraverso la rappresentazione di alcuni personaggi riuniti nell’attesa del ritorno di Maddalena, allontanatasi alcuni anni addietro da casa. La circostanza aziona un imprevedibile meccanismo fondato sull’affiorare di ricordi, inattese rivelazioni, ossessive e, spesso improbabili, difese di atti compiuti obbedendo a ‘logiche’ alquanto personali, a lasciar emergere il volto di un gruppo familiare lacerato da profondi risentimenti, nonché di un tessuto sociale contraddistinto da un’ipocrisia immedicabile, in cui si può riscontrare, altresì, il fallimento di una generazione giovanile connotata da una superficialità dai tratti inquietanti, del tutto incapace di valutare gli effetti prodotti dal secondo conflitto mondiale. Il romanzo, il terzo della produzione narrativa dello scrittore partenopeo, attesta la sua attitudine a calarsi nei meandri dell’animo umano scandagliato minuziosamente tramite la tecnica della proiezione all’esterno della congerie di conflitti alberganti in una dimensione difficile da esplorare, eppure dotata di un fascino ineguagliabile.