Author: | Fausto Bagattini | ISBN: | 9788867765560 |
Publisher: | Ultra | Publication: | January 16, 2017 |
Imprint: | Ultra | Language: | Italian |
Author: | Fausto Bagattini |
ISBN: | 9788867765560 |
Publisher: | Ultra |
Publication: | January 16, 2017 |
Imprint: | Ultra |
Language: | Italian |
Fausto Bagattini narra le gesta degli eroi delle due ruote attraverso le sconfitte più clamorose, brucianti, beffarde, scorrette, scandalose, ma sempre e comunque meravigliose nella loro drammaticità quanto le più celebri e decantate vittorie. Dal Tour perso per un incidente dal povero Ocaña, l’unico in grado di superare il Cannibale Eddy Merckx sulle salite pirenaiche, alla scorrettezza di Bauer che fece perdere a Criquielion il Mondiale che si correva a casa sua. Dagli otto secondi che separarono Fignon da LeMond per la conquista del Tour del bicentenario della presa della Bastiglia, al rimpianto di Ballerini, che perse la Parigi- Roubaix perché si fidò di Duclos-Lassalle. Dalla truffa dei tulipani subita da Battaglin, alla beffa del Nürburgring patita da Moser, fino alla madre di tutte le sconfitte, quella subita a Gap da “cuore matto Bitossi”, che ancora oggi ci commuove. Campioni o comprimari, fuoriclasse o gregari: in nessun altro sport la sconfitta è tanto democratica quanto nel ciclismo, dove si parte in duecento e uno solo vince, grazie alle proprie doti certo, ma mai senza una sana dose di fortuna. E se la buona stella non si fa vedere, la bufera fischia per tutti.
Fausto Bagattini narra le gesta degli eroi delle due ruote attraverso le sconfitte più clamorose, brucianti, beffarde, scorrette, scandalose, ma sempre e comunque meravigliose nella loro drammaticità quanto le più celebri e decantate vittorie. Dal Tour perso per un incidente dal povero Ocaña, l’unico in grado di superare il Cannibale Eddy Merckx sulle salite pirenaiche, alla scorrettezza di Bauer che fece perdere a Criquielion il Mondiale che si correva a casa sua. Dagli otto secondi che separarono Fignon da LeMond per la conquista del Tour del bicentenario della presa della Bastiglia, al rimpianto di Ballerini, che perse la Parigi- Roubaix perché si fidò di Duclos-Lassalle. Dalla truffa dei tulipani subita da Battaglin, alla beffa del Nürburgring patita da Moser, fino alla madre di tutte le sconfitte, quella subita a Gap da “cuore matto Bitossi”, che ancora oggi ci commuove. Campioni o comprimari, fuoriclasse o gregari: in nessun altro sport la sconfitta è tanto democratica quanto nel ciclismo, dove si parte in duecento e uno solo vince, grazie alle proprie doti certo, ma mai senza una sana dose di fortuna. E se la buona stella non si fa vedere, la bufera fischia per tutti.