Una burla riuscita

Fiction & Literature, Short Stories, Literary
Cover of the book Una burla riuscita by Italo Svevo, Infilaindiana Edizioni
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Author: Italo Svevo ISBN: 9788898369133
Publisher: Infilaindiana Edizioni Publication: September 11, 2013
Imprint: Language: Italian
Author: Italo Svevo
ISBN: 9788898369133
Publisher: Infilaindiana Edizioni
Publication: September 11, 2013
Imprint:
Language: Italian

Psicoanalisi, sogni mai realizzati che rischiano di tramutarsi in incubi notturni, incapacità di affrontare la vita: queste le linee guida lungo le quali si snoda la trama di Una burla riuscita, un breve scritto pubblicato da Svevo nel 1926. Mario Samigli, pseudonimo in passato già utilizzato dall’autore sulle colonne de “L’Indipendente”, non è altri che lo stesso Svevo. Samigli, impiegato sessantenne con velleità artistiche, spera ancora di poter riuscire a raggiungere la notorietà ed essere finalmente considerato un vero scrittore. L’incapacità di saper guardare in faccia la realtà lo rende vulnerabile e un bersaglio perfetto per lo scherzo, la burla del titolo, architettato a suo danno da un perfido collega di lavoro. L’autoinganno misto all’inettitudine sono le parole chiave che definiscono la personalità del protagonista. L’opera, pur se breve e considerata minore, appare invece importante e anticipatrice dei temi cari al grande Robert Musil, autore dell’incompiuto e fondamentale L’uomo senza qualità (1930). Inseriamo inoltre un breve racconto Vino generoso. Il tema del titolo prende avvio da un matrimonio che, grazie al vino e alla sua carica rivelatoria, si trasforma ben presto in un’esperienza onirica e incubosa.

Italo Svevo, pseudonimo di Aron Hector Schmitz, nasce a Trieste il 19 dicembre 1861. Con romanzi come Una vita (1892), Senilità (1898) e La coscienza di Zeno (1923), acquista una fama che tuttora accompagna il suo nome. Partendo da posizioni veriste e naturaliste egli ha il merito di introdurre, influenzato dalle nascenti teorie relativistiche e freudiane, per primo in Italia il romanzo psicologico. Temi quali la malattia, la scrittura come mezzo di salvezza e l’inettitudine dell’uomo contemporaneo connotano la sua poetica e lo rendono un autore atipico nel panorama letterario italiano e perciò ancora oggi degno di attenzione e studio. Muore a Motta di Livenza il 13 settembre 1928.

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Psicoanalisi, sogni mai realizzati che rischiano di tramutarsi in incubi notturni, incapacità di affrontare la vita: queste le linee guida lungo le quali si snoda la trama di Una burla riuscita, un breve scritto pubblicato da Svevo nel 1926. Mario Samigli, pseudonimo in passato già utilizzato dall’autore sulle colonne de “L’Indipendente”, non è altri che lo stesso Svevo. Samigli, impiegato sessantenne con velleità artistiche, spera ancora di poter riuscire a raggiungere la notorietà ed essere finalmente considerato un vero scrittore. L’incapacità di saper guardare in faccia la realtà lo rende vulnerabile e un bersaglio perfetto per lo scherzo, la burla del titolo, architettato a suo danno da un perfido collega di lavoro. L’autoinganno misto all’inettitudine sono le parole chiave che definiscono la personalità del protagonista. L’opera, pur se breve e considerata minore, appare invece importante e anticipatrice dei temi cari al grande Robert Musil, autore dell’incompiuto e fondamentale L’uomo senza qualità (1930). Inseriamo inoltre un breve racconto Vino generoso. Il tema del titolo prende avvio da un matrimonio che, grazie al vino e alla sua carica rivelatoria, si trasforma ben presto in un’esperienza onirica e incubosa.

Italo Svevo, pseudonimo di Aron Hector Schmitz, nasce a Trieste il 19 dicembre 1861. Con romanzi come Una vita (1892), Senilità (1898) e La coscienza di Zeno (1923), acquista una fama che tuttora accompagna il suo nome. Partendo da posizioni veriste e naturaliste egli ha il merito di introdurre, influenzato dalle nascenti teorie relativistiche e freudiane, per primo in Italia il romanzo psicologico. Temi quali la malattia, la scrittura come mezzo di salvezza e l’inettitudine dell’uomo contemporaneo connotano la sua poetica e lo rendono un autore atipico nel panorama letterario italiano e perciò ancora oggi degno di attenzione e studio. Muore a Motta di Livenza il 13 settembre 1928.

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