La storia siamo noi: le storie non vanno inventate, esistono già, basta vederle e prenderle al volo. Vicende personali diventano storia di un’epoca. La “grande storia” ci passa talvolta accanto, sconvolgente nella sua drammaticità o nei suoi paradossi, e sembra attraversarci come se fosse altro da noi. Non è così: tu puoi scordarti della storia, ma la storia non si scorda di te. Dal crollo dell’impero sovietico alla guerra del Vietnam, dall’armistizio dell’otto settembre alla frana del fascismo, dal Cile di Pinochet alla strage di Piazza Fontana, dalla cacciata degli Italiani dall’Istria all’invasione turca di Cipro, dal conflitto arabo-israeliano ai moti studenteschi del '68, gli aspetti drammatici della storia si mescolano alle vicende di ciascuno di noi. Cosicché basta farli emergere dallo sfondo dove li avevamo dimenticati e vedremo che, per miseri o piccoli che siamo, la storia siamo noi. Non c’è alcun treno che porti a Nablus.
La storia siamo noi: le storie non vanno inventate, esistono già, basta vederle e prenderle al volo. Vicende personali diventano storia di un’epoca. La “grande storia” ci passa talvolta accanto, sconvolgente nella sua drammaticità o nei suoi paradossi, e sembra attraversarci come se fosse altro da noi. Non è così: tu puoi scordarti della storia, ma la storia non si scorda di te. Dal crollo dell’impero sovietico alla guerra del Vietnam, dall’armistizio dell’otto settembre alla frana del fascismo, dal Cile di Pinochet alla strage di Piazza Fontana, dalla cacciata degli Italiani dall’Istria all’invasione turca di Cipro, dal conflitto arabo-israeliano ai moti studenteschi del '68, gli aspetti drammatici della storia si mescolano alle vicende di ciascuno di noi. Cosicché basta farli emergere dallo sfondo dove li avevamo dimenticati e vedremo che, per miseri o piccoli che siamo, la storia siamo noi. Non c’è alcun treno che porti a Nablus.