Un Mese con i Lupi Mannari

Una giornalista in erba che cerca di avanzare nella sua carriera. Una riserva per lupi mannari isolata nel mistero. Una cultura segreta inesplorata.

Taya Raveen deve scrivere un articolo che farà decollare la sua carriera, ed avrà la possibilità di entrare nella famosa Riserva per Lupi Mannari di Blackfoot. Più una prigione che un santuario, la riserva si estende per mille acri ed è la casa di più di cinquanta licantropi tenuti prigionieri. A nessun civile è mai stato permesso di entrare nella riserva, ma Taya potrà viverla dal punto di vista di una persona esterna, raccontando le sue scoperte al mondo intero.

Con pochi fondi a disposizione, i lupi mannari non sono stati dimenticati dal mondo esterno, e vivono in una società segreta all'interno della riserva. Gli obiettivi principali di Taya sono assicurare al mondo che i lupi mannari sono trattati umanamente e portare alla luce la necessità di una cura per la licantropia.

Tutto sembra andare bene inizialmente, ma più a lungo Taya resta nella riserva, più comincia a vedere il lato oscuro della società di lupi mannari. Senza parlare del fatto che il suo arrivo nella riserva porta i lupi mannari ad escogitare piani pericolosi per cercare di spingere il mondo a trovare una cura.

Questo romanzo è stato originariamente suddiviso in sei episodi di una serie:

Un Mese con i Lupi Mannari

Una Settimana con i Lupi Mannari

Un Giorno con i Lupi Mannari

Una Notte con i Lupi Mannari

Una Vita con i Lupi Mannari

Un Amore con i Lupi Mannari

Estratto:

Nessun civile aveva mai messo piede nella Riserva per Lupi Mannari di Blackfoot prima di allora. La chiamavano riserva, ma era più un tranquillo campo di concentramento, dove i lupi mannari venivano separati dal resto della società per vivere le loro vite in pace, finché non fosse stata trovata una cura per la loro condizione.

Non avevo mai avuto un grande interesse per l’argomento fino a quando non mi fu offerta la possibilità di visitare la riserva per un articolo giornalistico. Dato che a nessun civile era mai stato permesso di entrare nella riserva, il mio articolo sarebbe stato conosciuto a livello mondiale. Era la mia grande occasione per far decollare la carriera su cui stavo lavorando sodo da cinque anni.

Mentre mi fermavo davanti alla riserva, feci un respiro profondo. Da fuori sembrava una prigione, con una recinzione alta quattro metri a chiudere il perimetro del terreno di mille acri. Dovevo passare per un piccolo complesso prima di arrivare alla riserva vera e propria; sarei rimasta lì la mia prima notte ad imparare come veniva gestito quel posto, poi mi avrebbero condotta dentro per vivere il resto del mese con i lupi mannari.

«Identificazione, prego» mi chiese una guardia quando arrivai al cancello che conduceva al complesso.