Author: | Battista Borsato | ISBN: | 9788810962572 |
Publisher: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna | Publication: | November 28, 2016 |
Imprint: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna | Language: | Italian |
Author: | Battista Borsato |
ISBN: | 9788810962572 |
Publisher: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna |
Publication: | November 28, 2016 |
Imprint: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna |
Language: | Italian |
Dalla prigione in cui era rinchiuso, il teologo Dietrich Bonhoeffer scriveva al suo discepolo e amico Eberhard Bethge parlando di «una lettura non religiosa della Bibbia», di «un cristianesimo non religioso» e di «un vivere davanti a Dio senza Dio». Le sue affermazioni continuano ancora oggi a pungere e interrogare il pensiero teologico e pastorale. La religione può essere intesa come un insieme di atti di culto, di osservanze rituali o di precetti da ottemperare o di dogmi in cui credere per dare lode a Dio e ottenere la propria salvezza. Ma si dà lode a Dio osservando meticolosamente il culto e le leggi religiose o impegnandosi per la giustizia, lottando perché tutti gli uomini siano uguali in dignità e in opportunità economiche, promuovendo la loro la dignità? In un’omelia del dicembre 1977 il vescovo Oscar Romero affermava: «Una religione di messe domenicali, ma di settimane ingiuste, non piace al Signore, una religione piena di preghiere, ma senza denunciare le ingiustizie non è cristiana». Gesù è chiamato il samaritano dell’umanità ferita. E il samaritano era nel suo tempo considerato eretico, forse non praticante, ma essendo attento all’uomo, era il vero credente. Nel suo impegno laico egli manifestava la sua fede e l’incontro con Dio. Questo non toglie nulla al valore della preghiera e della liturgia, purché siano luoghi di incoraggiamento a cambiare il cuore e camminare verso il mondo. Perché il fine della liturgia è prendersi cura degli uomini e del mondo. E la fede si manifesta principalmente in ciò che si fa per l’uomo.
Dalla prigione in cui era rinchiuso, il teologo Dietrich Bonhoeffer scriveva al suo discepolo e amico Eberhard Bethge parlando di «una lettura non religiosa della Bibbia», di «un cristianesimo non religioso» e di «un vivere davanti a Dio senza Dio». Le sue affermazioni continuano ancora oggi a pungere e interrogare il pensiero teologico e pastorale. La religione può essere intesa come un insieme di atti di culto, di osservanze rituali o di precetti da ottemperare o di dogmi in cui credere per dare lode a Dio e ottenere la propria salvezza. Ma si dà lode a Dio osservando meticolosamente il culto e le leggi religiose o impegnandosi per la giustizia, lottando perché tutti gli uomini siano uguali in dignità e in opportunità economiche, promuovendo la loro la dignità? In un’omelia del dicembre 1977 il vescovo Oscar Romero affermava: «Una religione di messe domenicali, ma di settimane ingiuste, non piace al Signore, una religione piena di preghiere, ma senza denunciare le ingiustizie non è cristiana». Gesù è chiamato il samaritano dell’umanità ferita. E il samaritano era nel suo tempo considerato eretico, forse non praticante, ma essendo attento all’uomo, era il vero credente. Nel suo impegno laico egli manifestava la sua fede e l’incontro con Dio. Questo non toglie nulla al valore della preghiera e della liturgia, purché siano luoghi di incoraggiamento a cambiare il cuore e camminare verso il mondo. Perché il fine della liturgia è prendersi cura degli uomini e del mondo. E la fede si manifesta principalmente in ciò che si fa per l’uomo.