Author: | AA.VV. | ISBN: | 9788867832262 |
Publisher: | ADD Editore | Publication: | November 9, 2018 |
Imprint: | ADD Editore | Language: | Italian |
Author: | AA.VV. |
ISBN: | 9788867832262 |
Publisher: | ADD Editore |
Publication: | November 9, 2018 |
Imprint: | ADD Editore |
Language: | Italian |
Durante i concerti delle Bikini Kill, Kathleen Hannah urlava sempre dal palco: «Tutte le ragazze vengano avanti!».Solo dopo la band cominciava a suonare. Così, in un mondo abituato a escluderle, riservava alle ragazze un posto in prima fila da cui osservare lo spettacolo, ascoltare lamusica, partecipare al concerto cantando la propria rabbia e la semplice gioia di esserci tutte.Ci siamo chiesti cosa significhi essere femminista, oggi, in Italia. Abbiamo trovato dieci risposte di giovani intellettuali e artiste: essere guerriera fin da bambina come Giulia Gianni; sfidare ilimiti imposti dalla società con l’obiettivo di essere libera come Lucia Brandoli Busquet, essere adulta dopo un’adolescenza passata in una provincia che ti immagina solo moglie e madre come Giulia Perona. Femminista è anche lo sguardo con cui si attraversa il mondo del lavoro, per essere emancipata come raccontano Giulia Cavaliere e Claudia Durastanti, che nel suo essere scrittrice riflette sulle storiche ondate del femminismo che si sono incrociate con le battaglie per i diritti umani. La storia di questo femminismo moderno passa anche attraverso il corpo, in quell’essere cicciona, lanciato contro le ragazze come uno stigma e annientato da Marta Corato e presente anche nelle parole di Giulia Blasi che invita ogni ragazza a riscoprire il proprio diritto a esistere, a essere intera.Filo conduttore del libro è la convinzione che le cose possano cambiare. Bisogna crederci ed essere attivista come Maria Marchese o come Marzia D’Amico che indica un mondo in cui essere sorella significa andare avanti tutte insieme, proprio come Giulia Sagramola disegna in copertina. Questo libro è una lettera aperta a chi vuole confrontarsi con la parità di genere, i diritti umani, il mondo del lavoro e quello delle relazioni. Alle lettrici, ai lettori rivolgiamo le stesse domande che ci siamo fatte noi, per aggiungere alla nostra, la loro voce.
Durante i concerti delle Bikini Kill, Kathleen Hannah urlava sempre dal palco: «Tutte le ragazze vengano avanti!».Solo dopo la band cominciava a suonare. Così, in un mondo abituato a escluderle, riservava alle ragazze un posto in prima fila da cui osservare lo spettacolo, ascoltare lamusica, partecipare al concerto cantando la propria rabbia e la semplice gioia di esserci tutte.Ci siamo chiesti cosa significhi essere femminista, oggi, in Italia. Abbiamo trovato dieci risposte di giovani intellettuali e artiste: essere guerriera fin da bambina come Giulia Gianni; sfidare ilimiti imposti dalla società con l’obiettivo di essere libera come Lucia Brandoli Busquet, essere adulta dopo un’adolescenza passata in una provincia che ti immagina solo moglie e madre come Giulia Perona. Femminista è anche lo sguardo con cui si attraversa il mondo del lavoro, per essere emancipata come raccontano Giulia Cavaliere e Claudia Durastanti, che nel suo essere scrittrice riflette sulle storiche ondate del femminismo che si sono incrociate con le battaglie per i diritti umani. La storia di questo femminismo moderno passa anche attraverso il corpo, in quell’essere cicciona, lanciato contro le ragazze come uno stigma e annientato da Marta Corato e presente anche nelle parole di Giulia Blasi che invita ogni ragazza a riscoprire il proprio diritto a esistere, a essere intera.Filo conduttore del libro è la convinzione che le cose possano cambiare. Bisogna crederci ed essere attivista come Maria Marchese o come Marzia D’Amico che indica un mondo in cui essere sorella significa andare avanti tutte insieme, proprio come Giulia Sagramola disegna in copertina. Questo libro è una lettera aperta a chi vuole confrontarsi con la parità di genere, i diritti umani, il mondo del lavoro e quello delle relazioni. Alle lettrici, ai lettori rivolgiamo le stesse domande che ci siamo fatte noi, per aggiungere alla nostra, la loro voce.