PREFAZIONE Nè la scelta degli scritti era molto agevole a farsi, come può sembrare a primo aspetto, perchè non si trattava di compendiare un lavoro storico o scientifico o di raccogliere brani scelti, come si fa talora, a comporre delle antologie, pei quali lavori non si chiede che attitudine a riassumere o gusto del bello letterario. Qua invece trattavasi di scegliere, prima di tutto, fra un grandissimo numero di scritti tutti ammirabili, sia che si guardi o alla forma o al concetto o all'efficacia; e non potevamo d'altra parte ridurli a brani senza nuocere alla loro chiarezza, senza menomarne l'importanza, e senza—ci si consenta di dirlo—mancare di riverenza a quel Sommo, in cui atto, pensiero, affetto, tutto è così armonico ed uno. Eravamo nella condizione di chi, posto innanzi ad una collezione d'opere d'arte tutte ugualmente belle, con facoltà di sceglierne alcune, prima comincia a prendere questa e quella, poi un'altra ed un'altra ancora, finchè, accortosi d'aver oltrepassato il numero consentito, si trova costretto ad un nuovo doloroso lavoro d'eliminazione, e spesso rimane incerto, indeciso con l'oggetto nella mano, il quale non può ritenere senza cederne un altro, e che non vorrebbe abbandonare. Così a noi accadde, nella prima scelta, di mettere insieme molto più materiale di quello necessario, e costretti quindi a ridurlo nelle proporzioni volute dalla presente edizione, sovente restammo dubbiosi intorno all'esclusione di qualche scritto, finchè non si convenne di tenerci a questa regola: raccogliere dalle Opere complete del Mazzini specialmente gli ultimi scritti indirizzati ai giovani, ad associazioni popolari, a comitati, perchè i consigli, gli ammonimenti in essi contenuti sono anch'oggi opportuni come quando furono la prima volta dettati
PREFAZIONE Nè la scelta degli scritti era molto agevole a farsi, come può sembrare a primo aspetto, perchè non si trattava di compendiare un lavoro storico o scientifico o di raccogliere brani scelti, come si fa talora, a comporre delle antologie, pei quali lavori non si chiede che attitudine a riassumere o gusto del bello letterario. Qua invece trattavasi di scegliere, prima di tutto, fra un grandissimo numero di scritti tutti ammirabili, sia che si guardi o alla forma o al concetto o all'efficacia; e non potevamo d'altra parte ridurli a brani senza nuocere alla loro chiarezza, senza menomarne l'importanza, e senza—ci si consenta di dirlo—mancare di riverenza a quel Sommo, in cui atto, pensiero, affetto, tutto è così armonico ed uno. Eravamo nella condizione di chi, posto innanzi ad una collezione d'opere d'arte tutte ugualmente belle, con facoltà di sceglierne alcune, prima comincia a prendere questa e quella, poi un'altra ed un'altra ancora, finchè, accortosi d'aver oltrepassato il numero consentito, si trova costretto ad un nuovo doloroso lavoro d'eliminazione, e spesso rimane incerto, indeciso con l'oggetto nella mano, il quale non può ritenere senza cederne un altro, e che non vorrebbe abbandonare. Così a noi accadde, nella prima scelta, di mettere insieme molto più materiale di quello necessario, e costretti quindi a ridurlo nelle proporzioni volute dalla presente edizione, sovente restammo dubbiosi intorno all'esclusione di qualche scritto, finchè non si convenne di tenerci a questa regola: raccogliere dalle Opere complete del Mazzini specialmente gli ultimi scritti indirizzati ai giovani, ad associazioni popolari, a comitati, perchè i consigli, gli ammonimenti in essi contenuti sono anch'oggi opportuni come quando furono la prima volta dettati