Author: | Corso Salani | ISBN: | 9788867971893 |
Publisher: | goWare | Publication: | June 6, 2014 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Corso Salani |
ISBN: | 9788867971893 |
Publisher: | goWare |
Publication: | June 6, 2014 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Mirna è un film sfuggente e al tempo stesso denso e assoluto, in cui immergersi e andare alla deriva. Un racconto doppio che si incrocia e si accavalla, che avvolge lo spettatore e lo abbandona. Gioia e dolore occupano sempre lo stesso spazio. Sollievo e disperazione, stanchezza e frenesia, come una corsa senza fine, tutta d’un fiato, con gli occhi desiderosi di vedere, mai stanchi di cercare. Un racconto ellittico, di fatto senza racconto, una storia usata come “pretesto” per andare in fondo ai pensieri e alle sensazioni, oltre i veli possibili, come a voler rivelare un segreto.
Quel segreto è svelato in questo scritto che non è un romanzo, forse neppure un racconto, almeno non secondo i canoni consueti. È un diario personale di un regista che torna a Buenos Aires dopo quindici anni per fare un film su una ragazza conosciuta, amata, lasciata e mai più dimenticata. Così, fin dal viaggio in aereo, Mirna diventa una dolce ossessione per misurare il tempo e perdersi negli spazi infiniti di una città di cui si possono sentire i rumori, le frenesie, i silenzi. Tutta la solitudine del mondo. A Buenos Aires le strade si moltiplicano sulla scia di pensieri ininterrotti. Il film da fare, l’attrice da trovare, le riprese, il viaggio, lo stordimento del lavoro, la felicità, la malinconia, la nostalgia che ti assale in un attimo di distrazione. E poi ci sono i ricordi da ricostruire, come a volerli rimettere in ordine per poter vivere quindici anni ancora senza perdere neppure un secondo di questa storia con Mirna. E c’è la vita da vivere per le strade, la vita da trasformare in film, i film che si sovrappongono a ogni respiro. «E poi quante cose ci sono da pensare, che davvero non bastano le ore fino a domani, mentre fuori continuano a passare gli autobus e le automobili, come se la giornata non finisse mai e nessuno sentisse il bisogno di tornare a casa…».
Mirna è un film sfuggente e al tempo stesso denso e assoluto, in cui immergersi e andare alla deriva. Un racconto doppio che si incrocia e si accavalla, che avvolge lo spettatore e lo abbandona. Gioia e dolore occupano sempre lo stesso spazio. Sollievo e disperazione, stanchezza e frenesia, come una corsa senza fine, tutta d’un fiato, con gli occhi desiderosi di vedere, mai stanchi di cercare. Un racconto ellittico, di fatto senza racconto, una storia usata come “pretesto” per andare in fondo ai pensieri e alle sensazioni, oltre i veli possibili, come a voler rivelare un segreto.
Quel segreto è svelato in questo scritto che non è un romanzo, forse neppure un racconto, almeno non secondo i canoni consueti. È un diario personale di un regista che torna a Buenos Aires dopo quindici anni per fare un film su una ragazza conosciuta, amata, lasciata e mai più dimenticata. Così, fin dal viaggio in aereo, Mirna diventa una dolce ossessione per misurare il tempo e perdersi negli spazi infiniti di una città di cui si possono sentire i rumori, le frenesie, i silenzi. Tutta la solitudine del mondo. A Buenos Aires le strade si moltiplicano sulla scia di pensieri ininterrotti. Il film da fare, l’attrice da trovare, le riprese, il viaggio, lo stordimento del lavoro, la felicità, la malinconia, la nostalgia che ti assale in un attimo di distrazione. E poi ci sono i ricordi da ricostruire, come a volerli rimettere in ordine per poter vivere quindici anni ancora senza perdere neppure un secondo di questa storia con Mirna. E c’è la vita da vivere per le strade, la vita da trasformare in film, i film che si sovrappongono a ogni respiro. «E poi quante cose ci sono da pensare, che davvero non bastano le ore fino a domani, mentre fuori continuano a passare gli autobus e le automobili, come se la giornata non finisse mai e nessuno sentisse il bisogno di tornare a casa…».