Marcinelle, 1956

Quando la vita valeva meno del carbone

Nonfiction, History
Cover of the book Marcinelle, 1956 by Toni Ricciardi, Donzelli Editore
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Toni Ricciardi ISBN: 9788868435547
Publisher: Donzelli Editore Publication: July 29, 2016
Imprint: Donzelli Editore Language: Italian
Author: Toni Ricciardi
ISBN: 9788868435547
Publisher: Donzelli Editore
Publication: July 29, 2016
Imprint: Donzelli Editore
Language: Italian

Marcinelle è comunemente riconosciuta come la catastrofe per antonomasia degli italiani all’estero. Non fu la prima né l’ultima, ma rappresenta uno dei tasselli più dolorosi del variegato mosaico della migrazione italiana nel mondo. L’incendio nella miniera di Marcinelle, avvenuto l’8 agosto 1956 – nel quale morirono 262 lavoratori di dodici nazionalità, tra cui 136 italiani –, non costituì solo l’ennesimo tributo di migranti allo sviluppo economico europeo, ma anche il momento più drammatico di un’intera epopea migratoria. Alla faticosa ricerca di un nuovo assetto istituzionale e in una condizione di incertezza totale sul proprio futuro, l’Italia, fin dal 1946, aveva gettato le basi organizzative di uno dei più imponenti sistemi di esportazione di manodopera che la recente storia occidentale ricordi. Le piazze e i bar dei paesini, da Nord a Sud, furono tappezzati di manifesti rosa che incitavano a partire per le miniere del Belgio. Parallelamente ai centri di emigrazione, si sviluppò anche la rete dei trafficanti di migranti. Regolari o irregolari, l’importante era che fossero tanti, un esercito chiamato a combattere la «battaglia del carbone», scavando nelle viscere della terra quella risorsa necessaria al rilancio economico dell’Europa. Molti, dopo i primi mesi, rimpatriarono o furono arrestati per il rifiuto di sottostare alle condizioni disumane su cui Bruxelles e Roma si erano accordate: un flusso di almeno 2000 minatori a settimana, in cambio di una fornitura di carbone, che però non arrivò mai. Oggi, a sessant’anni da quella tragedia, è venuto il momento di stabilire un rigoroso bilancio storiografico, di diffondere le testimonianze più dirette e toccanti, di rivisitarne le drammatiche immagini e di ripristinare una memoria collettiva all’altezza di quella dolorosa tragedia, in cui si riscoprono momenti e contesti che per molti aspetti assomigliano alle tristi pagine attuali di cronaca delle migrazioni.

View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart

Marcinelle è comunemente riconosciuta come la catastrofe per antonomasia degli italiani all’estero. Non fu la prima né l’ultima, ma rappresenta uno dei tasselli più dolorosi del variegato mosaico della migrazione italiana nel mondo. L’incendio nella miniera di Marcinelle, avvenuto l’8 agosto 1956 – nel quale morirono 262 lavoratori di dodici nazionalità, tra cui 136 italiani –, non costituì solo l’ennesimo tributo di migranti allo sviluppo economico europeo, ma anche il momento più drammatico di un’intera epopea migratoria. Alla faticosa ricerca di un nuovo assetto istituzionale e in una condizione di incertezza totale sul proprio futuro, l’Italia, fin dal 1946, aveva gettato le basi organizzative di uno dei più imponenti sistemi di esportazione di manodopera che la recente storia occidentale ricordi. Le piazze e i bar dei paesini, da Nord a Sud, furono tappezzati di manifesti rosa che incitavano a partire per le miniere del Belgio. Parallelamente ai centri di emigrazione, si sviluppò anche la rete dei trafficanti di migranti. Regolari o irregolari, l’importante era che fossero tanti, un esercito chiamato a combattere la «battaglia del carbone», scavando nelle viscere della terra quella risorsa necessaria al rilancio economico dell’Europa. Molti, dopo i primi mesi, rimpatriarono o furono arrestati per il rifiuto di sottostare alle condizioni disumane su cui Bruxelles e Roma si erano accordate: un flusso di almeno 2000 minatori a settimana, in cambio di una fornitura di carbone, che però non arrivò mai. Oggi, a sessant’anni da quella tragedia, è venuto il momento di stabilire un rigoroso bilancio storiografico, di diffondere le testimonianze più dirette e toccanti, di rivisitarne le drammatiche immagini e di ripristinare una memoria collettiva all’altezza di quella dolorosa tragedia, in cui si riscoprono momenti e contesti che per molti aspetti assomigliano alle tristi pagine attuali di cronaca delle migrazioni.

More books from Donzelli Editore

Cover of the book Che cos'è l'arte by Toni Ricciardi
Cover of the book La pura superficie by Toni Ricciardi
Cover of the book Horror italiano by Toni Ricciardi
Cover of the book La critica come critica della vita by Toni Ricciardi
Cover of the book L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica by Toni Ricciardi
Cover of the book Con altra voce by Toni Ricciardi
Cover of the book Corsa alla terra by Toni Ricciardi
Cover of the book Diritto e menzogna by Toni Ricciardi
Cover of the book L'era della giovinezza by Toni Ricciardi
Cover of the book Il lettore di impronte digitali by Toni Ricciardi
Cover of the book Calendario civile by Toni Ricciardi
Cover of the book I poeti del Novecento by Toni Ricciardi
Cover of the book L'origine della politica by Toni Ricciardi
Cover of the book Simone de Beauvoir by Toni Ricciardi
Cover of the book Dopo Warhol by Toni Ricciardi
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy