Maledetta Mafia. Io, donna, testimone di giustizia con Paolo Borsellino

Nonfiction, Social & Cultural Studies, True Crime, Biography & Memoir
Cover of the book Maledetta Mafia. Io, donna, testimone di giustizia con Paolo Borsellino by Piera Aiello, Umberto Lucentini, San Paolo Edizioni
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Author: Piera Aiello, Umberto Lucentini ISBN: 9788821580505
Publisher: San Paolo Edizioni Publication: December 13, 2012
Imprint: San Paolo Edizioni Language: Italian
Author: Piera Aiello, Umberto Lucentini
ISBN: 9788821580505
Publisher: San Paolo Edizioni
Publication: December 13, 2012
Imprint: San Paolo Edizioni
Language: Italian

L’autobiografia di Piera Aiello, la donna che ha sfidato la mafia insieme a Paolo Borsellino.Partanna (Trapani). Piera Aiello ha solo 18 anni quando sposa Nicolò. Nove giorni dopo il matrimonio il suocero, Vito Atria, un piccolo mafioso locale, viene assassinato. Nel 1991 la stessa sorte tocca a Nicolò, sotto gli occhi impotenti di Piera.Dopo quell’omicidio in Piera scatta qualcosa: “vedova di un mafioso, vestita a lutto come impongono le regole della mia terra, con una bimba di tre anni da crescere e una rabbia immensa nel cuore. In quel momento il destino ha messo un bivio lungo il mio percorso: dovevo scegliere quale futuro dare a mia figlia Vita Maria”.Il momento di svolta è l’incontro con un uomo che una mattina, scrive Piera: “mi ha preso sottobraccio e mi ha piazzato davanti ad uno specchio, eravamo in una caserma dei Carabinieri”. Quell’uomo è Paolo Borsellino. “Da quando lo “zio Paolo” mi ha piazzato davanti a quello specchio e mi ha ricordato chi ero, da dove venivo e dove sarei dovuta andare, sono diventata una testimone di giustizia. Io non ho mai commesso reati, né sono mai stata complice dei crimini di mio marito e dei suoi amici, gli stessi che poi ho accusato nelle aule dei tribunali e nelle corti d’assise. Quel che è certo è che la mia storia, la mia vita, è stata rivoluzionata dalla morte”, compresa la morte di Rita Atria, sua cognata, che a 17 anni decide di ribellarsi al sistema mafioso, ma dopo l’assassinio di Borsellino non riesce a reggere al dolore e si toglie la vita.Nonostante tutto Piera continua ad andare avanti, sostenuta da una determinazione incrollabile e dalla consapevolezza che l’eredità di Falcone, Borsellino e Rita non può andare perduta: “Ecco perché oggi ho due nomi e due cognomi che corrono paralleli, che a volte si incrociano, si sovrappongono, che si respingono e si fondono”.Ecco perché oggi Piera Aiello ha scritto questo libro.

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L’autobiografia di Piera Aiello, la donna che ha sfidato la mafia insieme a Paolo Borsellino.Partanna (Trapani). Piera Aiello ha solo 18 anni quando sposa Nicolò. Nove giorni dopo il matrimonio il suocero, Vito Atria, un piccolo mafioso locale, viene assassinato. Nel 1991 la stessa sorte tocca a Nicolò, sotto gli occhi impotenti di Piera.Dopo quell’omicidio in Piera scatta qualcosa: “vedova di un mafioso, vestita a lutto come impongono le regole della mia terra, con una bimba di tre anni da crescere e una rabbia immensa nel cuore. In quel momento il destino ha messo un bivio lungo il mio percorso: dovevo scegliere quale futuro dare a mia figlia Vita Maria”.Il momento di svolta è l’incontro con un uomo che una mattina, scrive Piera: “mi ha preso sottobraccio e mi ha piazzato davanti ad uno specchio, eravamo in una caserma dei Carabinieri”. Quell’uomo è Paolo Borsellino. “Da quando lo “zio Paolo” mi ha piazzato davanti a quello specchio e mi ha ricordato chi ero, da dove venivo e dove sarei dovuta andare, sono diventata una testimone di giustizia. Io non ho mai commesso reati, né sono mai stata complice dei crimini di mio marito e dei suoi amici, gli stessi che poi ho accusato nelle aule dei tribunali e nelle corti d’assise. Quel che è certo è che la mia storia, la mia vita, è stata rivoluzionata dalla morte”, compresa la morte di Rita Atria, sua cognata, che a 17 anni decide di ribellarsi al sistema mafioso, ma dopo l’assassinio di Borsellino non riesce a reggere al dolore e si toglie la vita.Nonostante tutto Piera continua ad andare avanti, sostenuta da una determinazione incrollabile e dalla consapevolezza che l’eredità di Falcone, Borsellino e Rita non può andare perduta: “Ecco perché oggi ho due nomi e due cognomi che corrono paralleli, che a volte si incrociano, si sovrappongono, che si respingono e si fondono”.Ecco perché oggi Piera Aiello ha scritto questo libro.

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