Author: | Ernesto Bonaiuti | ISBN: | 9786050373981 |
Publisher: | Ernesto Bonaiuti | Publication: | April 22, 2015 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Ernesto Bonaiuti |
ISBN: | 9786050373981 |
Publisher: | Ernesto Bonaiuti |
Publication: | April 22, 2015 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Gnosticismo, per definizione, può dirsi qualsiasi sistema che, pieno di fiducia nelle capacità iniziali della ragione, crede di risolvere i vari problemi dell’essere, con sicurezza e fuori di ogni illuminazione esteriore: la parola “gnosis” è adoperata dai classici come sinonimo di conoscenza. Ma, per uso costante, tale designazione ha un ambito più ristretto, e suole indicare alcune speciali dottrine, fiorite in varie epoche della storia della filosofia, le quali, nate da una compenetrazione bizzarra di misticismo e di razionalismo, si sono chiuse in una terminologia di mistero e in una aristocratica riserbatezza, quasi sdegnando la propaganda minuta dei propri principi fra gli strati inferiori della società: per i pitagorici come per Platone, “gnosis” significa una contemplazione superiore dell’infinito. Per antonomasia poi si suole chiamare gnosticismo una manifestazione di pensiero, strana e a prima vista indecifrabile, che, fra il primo e il terzo secolo del cristianesimo, insidiò la tradizione evangelica, e, prendendo a prestito dal neo-platonismo alcuni concetti cosmologici e dal cristianesimo altri soteriologici, soddisfece anch’esso alle tendenze sincretistiche di quel periodo storico, e morì sopraffatto dalla corrente meno affinata, ma democratica e sana, del cattolicismo. Il nucleo centrale della speculazione gnostica, come del resto di ogni speculazione, è senza dubbio il problema del dolore: e il problema, che ne è l’equivalente sociale, delle ingiustizie e delle abiezioni che sono nel mondo. Questa gnosi dei primi secoli in realtà era già in possesso, almeno nei suoi grandi tratti, di quell’armonica conoscenza, a cui noi moderni gnostici, senza propriamente sapere d’esser tali, aspiriamo come all’ideale dei nostri sforzi. Occorre dunque conoscerla ed assimilarla... Un’aurora di luce paradisiaca nelle anime che si sono sottratte ai ciechi, esteriori legami di una fede d’autorità; un grande martirio nella lotta per gli ideali di una cultura più ampia e più nobile, lotta con la serpentina malizia e la delittuosa violenza delle forze di una selvaggia, tramontante cultura, questo è lo gnosticismo. La gnosi è la luce del mondo; essa è il sole della vita”
Gnosticismo, per definizione, può dirsi qualsiasi sistema che, pieno di fiducia nelle capacità iniziali della ragione, crede di risolvere i vari problemi dell’essere, con sicurezza e fuori di ogni illuminazione esteriore: la parola “gnosis” è adoperata dai classici come sinonimo di conoscenza. Ma, per uso costante, tale designazione ha un ambito più ristretto, e suole indicare alcune speciali dottrine, fiorite in varie epoche della storia della filosofia, le quali, nate da una compenetrazione bizzarra di misticismo e di razionalismo, si sono chiuse in una terminologia di mistero e in una aristocratica riserbatezza, quasi sdegnando la propaganda minuta dei propri principi fra gli strati inferiori della società: per i pitagorici come per Platone, “gnosis” significa una contemplazione superiore dell’infinito. Per antonomasia poi si suole chiamare gnosticismo una manifestazione di pensiero, strana e a prima vista indecifrabile, che, fra il primo e il terzo secolo del cristianesimo, insidiò la tradizione evangelica, e, prendendo a prestito dal neo-platonismo alcuni concetti cosmologici e dal cristianesimo altri soteriologici, soddisfece anch’esso alle tendenze sincretistiche di quel periodo storico, e morì sopraffatto dalla corrente meno affinata, ma democratica e sana, del cattolicismo. Il nucleo centrale della speculazione gnostica, come del resto di ogni speculazione, è senza dubbio il problema del dolore: e il problema, che ne è l’equivalente sociale, delle ingiustizie e delle abiezioni che sono nel mondo. Questa gnosi dei primi secoli in realtà era già in possesso, almeno nei suoi grandi tratti, di quell’armonica conoscenza, a cui noi moderni gnostici, senza propriamente sapere d’esser tali, aspiriamo come all’ideale dei nostri sforzi. Occorre dunque conoscerla ed assimilarla... Un’aurora di luce paradisiaca nelle anime che si sono sottratte ai ciechi, esteriori legami di una fede d’autorità; un grande martirio nella lotta per gli ideali di una cultura più ampia e più nobile, lotta con la serpentina malizia e la delittuosa violenza delle forze di una selvaggia, tramontante cultura, questo è lo gnosticismo. La gnosi è la luce del mondo; essa è il sole della vita”