Author: | Francesco Aloisi | ISBN: | 9788868859022 |
Publisher: | Francesco Aloisi | Publication: | March 5, 2014 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Francesco Aloisi |
ISBN: | 9788868859022 |
Publisher: | Francesco Aloisi |
Publication: | March 5, 2014 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
La maggior percentuale delle fratture del collo del femore interessa la popolazione oltre i 65 anni, anche a seguito di traumi di piccola entità.
Tali percentuali sono in costante crescita in relazione all’aumento dell’età media della vita.
Questi pazienti presentano un alto tasso di mortalità con il 4,5% dei fratturati che muore entro il primo mese dopo la frattura, il 6% dopo 3 mesi e una percentuale compresa fra il 10 e il 30% di questi soggetti muore entro il primo anno.
Il periodo da considerarsi il più critico sono i primi 6 mesi dalla frattura.
Fattori che possono peggiorare la prognosi in termini di sopravvivenza sono, tra l’altro, la presenza di osteoporosi, la presenza di malattie cardiorespiratorie, l’età avanzata e la demenza.
Un ruolo prognostico positivo fondamentale risulta il timing chirurgico, con interventi che vengono ormai eseguiti di routine entro le 24 – 48 ore dal trauma, come da obbiettivi imposti dal Ministero della Salute.
Ma un ruolo fondamentale per una più rapida e fattiva ripresa della attività motoria e relazionale lo riveste soprattutto un adeguato trattamento riabilitativo che prevenga le disabilità, diminuendo i tempi di ospedalizzazione e quindi contribuendo al contenimento della spesa sanitaria.
La maggior percentuale delle fratture del collo del femore interessa la popolazione oltre i 65 anni, anche a seguito di traumi di piccola entità.
Tali percentuali sono in costante crescita in relazione all’aumento dell’età media della vita.
Questi pazienti presentano un alto tasso di mortalità con il 4,5% dei fratturati che muore entro il primo mese dopo la frattura, il 6% dopo 3 mesi e una percentuale compresa fra il 10 e il 30% di questi soggetti muore entro il primo anno.
Il periodo da considerarsi il più critico sono i primi 6 mesi dalla frattura.
Fattori che possono peggiorare la prognosi in termini di sopravvivenza sono, tra l’altro, la presenza di osteoporosi, la presenza di malattie cardiorespiratorie, l’età avanzata e la demenza.
Un ruolo prognostico positivo fondamentale risulta il timing chirurgico, con interventi che vengono ormai eseguiti di routine entro le 24 – 48 ore dal trauma, come da obbiettivi imposti dal Ministero della Salute.
Ma un ruolo fondamentale per una più rapida e fattiva ripresa della attività motoria e relazionale lo riveste soprattutto un adeguato trattamento riabilitativo che prevenga le disabilità, diminuendo i tempi di ospedalizzazione e quindi contribuendo al contenimento della spesa sanitaria.