La donna giusta

Fiction & Literature
Cover of the book La donna giusta by Sándor Márai, Adelphi
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Author: Sándor Márai ISBN: 9788845970221
Publisher: Adelphi Publication: September 19, 2012
Imprint: Adelphi Language: Italian
Author: Sándor Márai
ISBN: 9788845970221
Publisher: Adelphi
Publication: September 19, 2012
Imprint: Adelphi
Language: Italian

Un pomeriggio, in una elegante pasticceria di Budapest, davanti a un gelato al pistacchio, una donna racconta a un’altra donna come un giorno, avendo trovato nel portafogli di suo marito un pezzetto di nastro viola, abbia capito che nella vita di lui c’era stata, e forse c’era ancora, una passione segreta e bruciante, e come da quel momento abbia cercato, invano, di riconquistarlo. Una notte, in un caffè della stessa città, bevendo vino e fumando una sigaretta dopo l’altra, l’uomo che è stato suo marito racconta a un altro uomo come abbia aspettato per anni una donna che era diventata per lui una ragione di vita e insieme «un veleno mortale», e come, dopo aver lasciato per lei la prima moglie, l’abbia sposata – e poi inesorabilmente perduta. All’alba, in un alberghetto di Roma, sfogliando un album di fotografie, questa stessa donna racconta al suo amante (un batterista ungherese) come lei, la serva venuta dalla campagna, sia riuscita a sposare un uomo ricco, e come nella passione possa esserci ferocia, risentimento, vendetta. Molti anni dopo, nel bar di New York dove lavora, sarà proprio il batterista a raccontare a un esule del suo stesso paese l’epilogo di tutta la storia – e in qualche modo a tirarne le fila. Al pari delle "Braci" e di "Divorzio a Buda", questo romanzo appartiene al periodo più felice e incandescente dell’opera di Márai, quegli anni Quaranta in cui lo scrittore sembra aver voluto fissare in perfetti cristalli alcuni intrecci di passioni e menzogne, di tradimenti e crudeltà, di rivolte e dedizioni che hanno una stupefacente capacità di parlare a ogni lettore.Nel 1941 Márai pubblicò "Az igazi" ["La donna giusta"], un romanzo composto di due lunghi monologhi; per l’edizione tedesca del 1949 ("Wandlungen der Ehe") ne aggiunse un terzo, scritto durante il suo esilio italiano; nel 1980 quest’ultimo fu da lui rielaborato e dato alle stampe, insieme all’epilogo, con il titolo "Judit... és az utóhang" ["Judit... e un epilogo"]. La presente edizione raduna per la prima volta le quattro parti del romanzo

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Un pomeriggio, in una elegante pasticceria di Budapest, davanti a un gelato al pistacchio, una donna racconta a un’altra donna come un giorno, avendo trovato nel portafogli di suo marito un pezzetto di nastro viola, abbia capito che nella vita di lui c’era stata, e forse c’era ancora, una passione segreta e bruciante, e come da quel momento abbia cercato, invano, di riconquistarlo. Una notte, in un caffè della stessa città, bevendo vino e fumando una sigaretta dopo l’altra, l’uomo che è stato suo marito racconta a un altro uomo come abbia aspettato per anni una donna che era diventata per lui una ragione di vita e insieme «un veleno mortale», e come, dopo aver lasciato per lei la prima moglie, l’abbia sposata – e poi inesorabilmente perduta. All’alba, in un alberghetto di Roma, sfogliando un album di fotografie, questa stessa donna racconta al suo amante (un batterista ungherese) come lei, la serva venuta dalla campagna, sia riuscita a sposare un uomo ricco, e come nella passione possa esserci ferocia, risentimento, vendetta. Molti anni dopo, nel bar di New York dove lavora, sarà proprio il batterista a raccontare a un esule del suo stesso paese l’epilogo di tutta la storia – e in qualche modo a tirarne le fila. Al pari delle "Braci" e di "Divorzio a Buda", questo romanzo appartiene al periodo più felice e incandescente dell’opera di Márai, quegli anni Quaranta in cui lo scrittore sembra aver voluto fissare in perfetti cristalli alcuni intrecci di passioni e menzogne, di tradimenti e crudeltà, di rivolte e dedizioni che hanno una stupefacente capacità di parlare a ogni lettore.Nel 1941 Márai pubblicò "Az igazi" ["La donna giusta"], un romanzo composto di due lunghi monologhi; per l’edizione tedesca del 1949 ("Wandlungen der Ehe") ne aggiunse un terzo, scritto durante il suo esilio italiano; nel 1980 quest’ultimo fu da lui rielaborato e dato alle stampe, insieme all’epilogo, con il titolo "Judit... és az utóhang" ["Judit... e un epilogo"]. La presente edizione raduna per la prima volta le quattro parti del romanzo

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